Tra le spese da sostenere nella compravendita
di un immobile c’è anche quella relativa all’imposta di
registro fissa di 200 euro, dovuta già in fase di
preliminare. Si tratta di una spesa
rimborsabile oppure no?
Compravendita immobiliare:il Fisco sul rimborso dell’imposta di
registro
A rispondere alla domanda posta da un contribuente è
Fisco Oggi che, richiamando la Circolare
dell’Agenzia delle Entrate del 29 maggio 2013, n.
18/E, ha puntualizzato che la registrazione del
preliminare di compravendita comporta il pagamento di:
- imposta di registro fissa di 200 euro
(indipendentemente dal prezzo della compravendita); - imposta di bollo, nella misura di 16
euro ogni 4 facciate e comunque ogni 100 righe. Se il
contratto è formato per atto pubblico o per scrittura privata
autenticata l’imposta di bollo è invece di 155 euro.
Se nel preliminare è previsto un pagamento, è dovuta anche
l’imposta di registro proporzionale, pari allo
0,50% delle somme versate a titolo di caparra
confirmatoria, oppure al 3% delle somme corrisposte in
acconto sul prezzo di vendita. Se nel contratto
preliminare non è specificato a
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