Il principio del risultato, codificato nel
d.Lgs. n. 36/2023 all’art. 1, costituisce la “stella polare” che
guida le stazioni appaltanti verso l’opzione veicolante la maggior
efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.
Esso è divenuto il criterio ordinante negli appalti
pubblici, perché valorizza i poteri discrezionali
dell’Amministrazione nel perseguimento dell’interesse pubblico,
ripudiando automatismi e formalismi nell’attuazione concreta delle
regole.
Di conseguenza, per esempio, la stazione appaltante non può
escludere da una procedura di gara un OE, anche dopo aver attivato
il soccorso istruttorio, per un formalismo
relativo alla dichiarazione di subappalto, dovendo invece fare
riferimento alla realizzazione concreta dell’affidamento e al fatto
che la legge non impone formule sacramentali in merito.
Principio dei risultato: il fondamento del nuovo Codice dei
Contratti
A confermarlo è il TAR Liguria con la sentenza del
9 dicembre 2024, n. 850, accogliendo il ricorso di un
RTI escluso da una procedura aperta per l’affidamento di lavori,
per non avere indicato esplicitamente la volontà di avvalersi del
subappalto per le categorie
…continua a leggere
Tutti i diritti dei contenuti presenti in questo articolo sono della fonte e vengono riportati solo per “diritto di breve citazione” (art. 70 Legge n. 633/1941), indicando sempre la fonte, con relativo link al sito di provenienza. Leggi il Disclaimer.