Nel caso in cui una SA inserisca tra i requisiti
premiali delle certificazioni di qualità,
deve fare valere il principio di equivalenza e non
può dare come tassativo il possesso di una certificazione
rilasciata da uno specifico organismo di
accreditamento, tanto più se extra europeo.
Certificazioni di qualità come requisito premiale: il TAR sul
principio di equivalenza
Questo perché se la normativa unionale e il principio di
equivalenza consentono il riferimento puntuale negli atti di gara
ad un tipo di certificazione per chiarezza di individuazione del
requisito prestazionale prescritto, intendono invece scongiurare
che un singolo ente privato acquisisca un anomalo potere di
mercato arrogandosi inesistenti esclusive di verificare
di standards normativi.
Sulla base di questi presupposti il TAR
Piemonte, con la sentenza del
30 luglio 2024, n. 924, ha accolto il ricorso e
annullato l’aggiudicazione di un appalto di lavori in favore di un
OE che aveva presentato le certificazioni rilasciate dalla società
di accreditamento segnalata nel disciplinare di gara; la
ricorrente
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