

Cosa accade quando, a seguito della risoluzione di un contratto,
un’amministrazione deve completare un’opera iniziata con le regole
del “vecchio” Codice dei contratti pubblici? È obbligatorio
adeguare il progetto alle nuove disposizioni del D.Lgs. n. 36/2023?
E, soprattutto, si deve applicare l’art. 43 in materia di BIM?
Progettazione BIM e adeguamento di progetti preesistenti
A chiarirlo è intervenuto il Supporto Giuridico del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) con il parere n. 3353 del 3 aprile
2025, che affronta il caso (frequente) di riavvio di procedure
interrotte a seguito della risoluzione del contratto d’appalto.
Il quesito è stato formulato da un’amministrazione intenzionata
ad appaltare il completamento di un’opera pubblica rimasta
incompiuta, a causa della risoluzione contrattuale avvenuta nel
quadro del D.Lgs. n. 50/2016.
Nel dettaglio, viene chiesto:
“Al fine di appaltare il completamento di un’opera rimasta
incompiuta a causa della risoluzione di un precedente contratto
(stipulato in esito ad una procedura bandita in vigenza del D.lgs.
n. 50/2016) tenuto conto che
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