La partita sugli incentivi auto non è ancora chiusa, e venerdì potrebbe arrivare il più classico degli interventi in “zona cesarini” in occasione del Consiglio dei Ministri indetto per il 18 febbraio. In quell’occasione il Governo dovrebbe varare un nuovo piano di sostegno all’intero comparto auto italiano, con nuovi fondi per l’ecobonus e un più strutturato Fondo unico per l’automotive.
Ad anticipare ciò che si discuterà domani è il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti in una lunga intervista rilasciata al Sole 24 Ore, nella quale ha parlato di come l’esecutivo stia – finalmente – per giungere a capo della questione incentivi e non solo. Anticipando anche la cifra: un miliardo all’anno. “Pensiamo che abbia senso solo attivare azioni pluriennali”.
Incentivi sì, ma per chi?
L’ecobonus ritornerà dunque, con soldi freschi per incentivare gli automobilisti a cambiare auto passando a modelli più ecologici. Ma quali? Secondo il Ministro Giorgetti, come recentemente sottolineato più volte “Supportare solo l’elettrico significa fare un favore solo ai produttori stranieri”.
Emissioni basse e non zero dunque, col Mise intenzionato a incentivare anche modelli benzina e diesel Euro 6 “la nostra proposta arriva fino ai 135 grammi di CO2 per km, perché abbiamo la responsabilità di incentivare anche una quota di produzione nazionale”.
L’intesa tra i vari ministeri è ancora da perfezionare, ma l’impianto base è pronto “Un Fondo unico per il rifinanziamento dell’eco-bonus e per interventi che favoriscano la riconversione della filiera, con una durata che potrebbe essere almeno triennale”.
Interventi a tutto tondo
Come anticipato nel miliardo di euro pronto per essere messo sul tavolo dell’auto però non ci saranno solo incentivi o ecobonus, ma un sostegno più strutturato al mondo automotive italiano.
A tal proposito il Ministro Giorgetti ha messo l’accento sull’importanza dell’industrializzazione nel Bel Paese “Dobbiamo fare in modo che la produttività e il costo del lavoro siano concorrenziali con altre potenziali localizzazioni. Siamo convinti che Stellantis, e la gigafactory a Termoli che supporteremo con 369 milioni di risorse pubbliche lo dimostra, debba continuare a essere ingaggiata in Italia, ma non è così scontato e non è così obbligato per loro farlo”.
Un tema che preoccupa il Ministro “La produzione di auto in Italia nel 2020 è scesa a un quarto delle auto prodotte in Spagna”. Meno auto prodotte, ma con l’indotto che riesce – in parte – a compensare la diminuzione della produzione auto. Anche se “Lavora in larga parte per l’industria tedesca ma quest’ultima è fortemente esposta all’addio ai motori endotermici. O riusciamo a tenere e anche a consolidare la produzione nazionale o ci mettiamo in una situazione complicata”.
Nel fondo ci sarà spazio, come più volte richiesto, anche per i concessionari che beneficeranno dei 150 milioni previsti a supporto di auto, turismo e spettacolo “Stiamo definendo la quota” ha commentato Giorgetti.
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