MILANO – Sembra trovare un punto di caduta il braccio di ferro sul Superbonus 110%, la maxi agevolazione per gli interventi di efficientamento energetico e lavori antisismici degli edifici, che può “trainare” con sé anche altri interventi solitamente incentivati con quote ben inferiori. Nell’ambito dell’ultima rifinitura della Manovra per il 2022, il governo ha in parte accolto le richieste di parte del mondo politico – M5s su tutti – e dei costruttori. Non un’apertura totale, ma una garanzia che di fatto l’armamentario di bonus per l’edilizia prosegua nel 2022, seppure con qualche modifica.
Superbonus, tutte le domande e risposte dell’esperto
Alla Cabina di regia di mercoledì sera Mario Draghi ha aperto all’idea di una proroga per il Superbonus al 110% anche sulle villette unifamiliari e gli immobili fino a quattro unità indipendenti. La misura del 110% attualmente è finanziata fino a dicembre 2022, ma solo per i condomìni e per le case popolari. Per gli edifici unifamiliari la misura è garantita solo a patto che si sia completato il 60% dei lavori entro il 30 giugno.
Con la mediazione della Manovra, arriverebbe una proroga anche per le unifamiliari. Ma solo per sei mesi (quindi per tutto il 2022), a differenza di quella piena al 2023 che chiedevano i partiti, e con altri limiti. Si tratta proprio di quel che suggeriva l’Ance, l’associazione dei costruttori edili, per preservare la volontà dell’esecutivo di evitare un impiego di risorse a pioggia anche verso chi non ha propriamente bisogno di una agevolazione economica. Arriverà infatti un tetto di Isee (il parametro che fotografa redditi e patrimonio delle famiglie) per i proprietari (fino a 25mila euro) e il limite alla possibilità di utilizzare il Superbonus per le villette solamente se si tratta di prime case.
Una indicazione accolta comunque con gran favore dal Movimento, con il leader Giuseppe Conte che ha subito twittato: “Come avevamo chiesto la proroga del Superbonus sarà estesa anche alle unità monofamiliari. La misura ideata dal Movimento 5 stelle secondo le stime vale 12 miliardi di Pil e 150mila posti di lavoro l’anno. Significa crescita e sostenibilità”. Possibile che in Parlamento si voglia tornare alla carica per una proroga piena.
Sempre per quel che riguarda il Superbonus 110%, per i condomìni la proroga sarà più ampia: al 2023. Ma sarà poi previsto un decalage che lo porterà a pesare come l’ecobonus tradizionale, nell’ordine dunque del 65%. Confermati anche gli altri incentivi per la casa, dall’ecobonus al bonus verde a quello per il rinnovo dei mobili.
Novità in vista anche per il bonus facciate, che in un primo momento sembrava tagliato fuori. Anche in questo caso, i costruttori chiedevano che venisse rinnovato per permettere di continuare a rinnovare gli edifici – soprattutto in centro città – che per ragioni di vincoli non possono accedere ai lavori del 110%: ebbene, il bonus facciate sarà prorogato ma la percentuale scenderà dal 90 al 60% il prossimo anno.
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