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Puglia, è di 1,5 miliardi l’effetto Superbonus: la spesa media dei condomìni ammonta a 675mila euro – La Gazzetta del Mezzogiorno

Sono 9.421 gli interventi edilizi incentivati dal Superbonus in Puglia. Negli ultimi mesi la crescita è stata altalenante a causa delle continue modifiche alle normative. È quanto emerge da uno studio aggiornato allo scorso 30 aprile condotto dal data analyst Davide Stasi.

Gli investimenti ammessi al 30 aprile scorso ammontano a 1.519.718.504 (un miliardo 519 milioni di euro) che porteranno a detrazioni fiscali per 1.066.137.293 (un miliardo 66 milioni di euro). In Italia il totale degli investimenti ammessi è di oltre 27 miliardi 446 milioni di euro, mentre è di più di 19 miliardi il valore degli interventi conclusi ammessi a detrazione.

«In base al monitoraggio effettuato – spiega Stasi – il 68 per cento degli interventi è stato già ultimato, mentre il restante 32 per cento è in corso d’opera».

Dalla ricerca emerge che i lavori condominiali sono 905, di cui il 62 per cento è già stato ultimato, e rappresentano il 40 per cento del totale degli investimenti: 612 milioni di euro sul totale di un miliardo e mezzo di euro, mentre i lavori negli edifici unifamiliari sono 6.808 (il 76 per cento è già stato già realizzato pari al 48 per cento del totale degli investimenti ammessi che corrispondono a 735 milioni di euro). Ci sono, poi, 1.708 unità immobiliari funzionalmente indipendenti, vale a dire quelle che dispongono di almeno tre impianti di proprietà esclusiva (tra idrico, elettrico, gas e climatizzazione invernale). In questo caso, il 75 per cento è già stato completato, pari al 12 per cento degli investimenti ammessi (che equivalgono a 173 milioni di euro).

Sempre in Puglia, l’investimento medio per i condomini è stato di 675.708 euro; quello per gli edifici unifamiliari di 107.997 euro e quello per le unità abitative funzionalmente indipendenti di 101.263 euro.

«La filiera delle costruzioni si è trovata a lavorare con una crescente incertezza del realizzo, data la ormai annosa questione dei crediti – osserva Stasi – ma va detto che il Superbonus ha fatto emergere anche un’enorme base imponibile generando altresì un indotto che non si era mai visto negli ultimi decenni».

Le scadenze per i lavori di superbonus sugli edifici unifamiliari rimangono due: la prima, però, slitta dal 30 giugno al 30 settembre e consiste nell’obbligo di pagare uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) ed effettuare lavori pari ad almeno il 30 per cento. La seconda prevede la chiusura del cantiere entro il prossimo 31 dicembre per poter accedere al superbonus.

Con questo ennesimo correttivo, che dà finalmente seguito alle richieste che arrivano ormai da mesi da parte di imprese e professionisti, viene inserito nel decreto Aiuti (approvato in Consiglio dei ministri), un nuovo meccanismo per allentare le briglie che il Governo ha cercato di mettere al superbonus, soprattutto nel timore che possa diventare l’occasione di frodi fiscali.

Il limite del 31 dicembre 2022 per ultimare lavori e pagamenti (per i condomìni c’è un anno in più al 110% e poi, con aliquote minori, prima del 70% e poi del 65%, si arriva fino al 2025) resta, quindi, un termine invalicabile. Almeno per ora. Perché è ipotizzabile che la prossima legge di Bilancio ridiscuta nuovamente i termini del 110 per cento, magari aprendo a ulteriori rinvii.

Riguardo al calcolo per il 30 per cento, nel nuovo decreto Aiuti si fa riferimento all’intervento complessivo, senza più distinzioni. Una nozione ampia, che include quindi tutte le lavorazioni effettuate in cantiere. Addirittura, precisa la norma, in questo computo «possono essere compresi anche i lavori non agevolati ai sensi del presente articolo».

Potrebbero rientrare in questa definizione i lavori compresi nella Cilas (Certificazione inizio lavori asseverata superbonus), non direttamente qualificabili nell’ambito del 110% ma di fatto strettamente collegati e, per esempio, agevolabili al 50 per cento, come può accadere spesso con i lavori antisismici. Accedere al Superbonus, in questo modo, dovrebbe essere più semplice.

Source: lagazzettadelmezzogiorno.it

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