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Quali lavori al bagno danno diritto ai bonus anche in altre stanze e info sulla cessione del credito – InvestireOggi.it

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Sono proprietario, insieme a mio fratello, di una villetta in provincia di Viterbo.

Qui vorrei intervenire sostituendo le tubature,  i sanitari, le piastrelle in un bagno e ponendo una nuova doccia al posto della vasca.
Ebbene credo di poter godere del 50% di sconto per ristrutturazione. Sbaglio? Posso optare per lo sconto in fattura anziché per la detrazione Irpef ? E ancora, con i lavori indicati sopra è necessaria la CILA o la SCIA oppure siamo nel campo dell’edilizia libera?
Infine, vorrei sostituire una cucina. Posso usufruire, se non sbaglio del “bonus mobili”, se non sbaglio. Anche in questo caso posso eventualmente optare per lo sconto in fattura?
La ringrazio infinitamente per i chiarimenti che vorrà fornirmi e le chiedo scusa per il disturbo.

Lavori al bagno: quando spetta il bonus ristrutturazione

Più volte anche in articoli precedenti abbiamo insistito su questo aspetto che sembra interessare una platea vasta di lettori ma anche generare alcuni dubbi. Non tutti i lavori al bagno danno diritto al bonus ristrutturazione. Al contrario, solo per pochi interventi, quelli più invasivi, si può legittimamente parlare di ristrutturazione con detrazione al 50% (su un tetto massimo di spesa di 96 mila euro).
Tra i lavori che il lettore intende sostenere quali possono essere considerati detraibili al 50%?
Sono semplici interventi di manutenzione ordinaria la sostituzione dei sanitari o la trasformazione della doccia in vasca e viceversa. L’unica eccezione è configurabile se i suddetti interventi rientrano in un piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Se uno dei componenti del nucleo familiare diventa disabile o accusa problemi di deambulazione per l’età, infatti, può diventare necessario installare sanitari rialzati, ampliare la porta di ingresso o rendere più agevole l’accesso nella vasca.
Viene invece considerata ristrutturazione la sostituzione di vecchie tubature, il rifacimento dell’impianto idrico o la realizzazione ex novo di un bagno interno all’unità abitativa.

Quando la manutenzione ordinaria dà diritto allo sconto fiscale: l’unica eccezione ammissibile

La normativa prevede espressamente un’eccezione alla regola generale che esclude gli interventi di manutenzione ordinaria dalla detrazione del 50%. Sostituire piastrelle o rubinetti, così come anche ri-tinteggiare le pareti sono lavori inseribili nell’ambito di una ristrutturazione straordinaria se dovuti a causa di forza maggiore. In altre parole se a seguito di una ristrutturazione si rende imprescindibile intervenire sulle pareti etc allora la spesa potrà essere portata in detrazione dalle tasse al 50%.

Dalla ristrutturazione al bonus mobili: quando spetta e chiarimenti sulla cessione del credito

Una volta appurato che i lavori di ristrutturazione del bagno siano tali e non una semplice manutenzione ordinaria, scatta anche il diritto al bonus mobili. Questo, come abbiamo già avuto modo di chiarire in altre occasioni, può essere esteso anche all’acquisto di arredo per camere diverse da quella interessata ai lavori. Nel caso di specie è ammessa la possibilità di comprare mobili della cucina e chiedere la detrazione collegandosi alla ristrutturazione del bagno.

Sul bonus mobili preme ricordare che:

  • dal 2021 è aumentato il tetto di spesa;
  • il credito non può essere oggetto di cessione ma solo recuperato in detrazione (quindi occorre considerare la capienza fiscale).

Novità bonus idrico 2021: quali lavori al bagno ci rientrano

Il bonus idrico 2021 riconosce un contributo per interventi sui servizi igienici di casa. Il tetto massimo è fissato a mille euro. Requisito fondamentale è che i nuovi modelli di sanitari, rubinetti e soffioni doccia servano a far risparmiare acqua. Lo stanziamento ad oggi copre gli acquisti fino al 31 dicembre 2021.

Più nello specifico riportiamo i dettagli tecnici relativi alle singole componenti. Si può ottenere il bonus idrico (divulgato anche impropriamente come bonus rubinetti) per:

a) la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica avente un volume massimo di scarico pari a 6 litri;

b) la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per il bagno e per la cucina, (ivi compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata non eccedente i 6 litri al minuto), e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua entro i 9 litri al minuto, nonché le eventuali opere idrauliche e murarie funzionali per l’installazione e la sostituzione e i relativi oneri per lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

E’ stato già anticipato che il bonus idrico:

a) può essere chiesto da chiunque, indipendentemente dal reddito;

b) non fa parte del reddito imponibile del beneficiario

c) non rileva ai fini del calcolo del valore dell’I.S.E.E. (indicatore della situazione economica equivalente).

Per dare il va alle domande si attende il decreto del Ministero dell’Ambiente, da emanare entro fine febbraio (60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge).

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]
“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.
Non si forniscono risposte in privato.”

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