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Quota 100, cashback, superbonus: cosa accade ai tre dossier rimasti fuori dal recovery – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

4′ di lettura

Dopo una non facile trattativa con Bruxelles, sbloccata anche grazie a una telefonata tra il premier Draghi e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, con il capo del Governo a garantire personalmente sulla coerenza delle riforme messe in cantiere, il Recovery plan italiano ha preso forma, con un prima via libera del Consiglio dei ministri giunto nella serata di sabato 24 aprile.

Sono rimasti fuori, e quindi hanno perso il treno del piano da 222,1 miliardi (191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, e ulteriori 30,6 miliardi coperti da un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile) da cui passa la ripartenza dell’Italia dalla crisi peggiore del dopoguerra tre dossier: la proroga di quota 100, il cashback e il superbonus. Per i tre capitoli ora si delineano scenari e prospettive diverse.

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Percorsi agevolati per i lavoratori con mansioni usuranti

Dal testo di 335 pagine è scomparsa “Quota 100”, cara alla Lega. I pensionamenti anticipati con almeno 62 anni di età e 38 di contributi voluti dal Conte uno si esauriranno così a fine anno, al termine della sperimentazione triennale. Si tratta ora di decidere come gestire l’impatto del cosiddetto “scalone” che si verrà a creare negli ultimi mesi del 2021 e l’inizio del 2022 con l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni. Allo stato attuale quota 100 potrebbe essere sostituita da misure mirate a categorie di lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti, accompagnate da un’ulteriore proroga di Ape sociale e Opzione donna e da un rafforzamento dei contratti d’espansione. Secondo Matteo Salvini, leader della Lega, non si può ritornare alla legge Fornero ma bisogna andare verso “quota 41”. «Un tema su cui faremo sentire la voce della Lega – ha sottolineato in un intervento a Rtl 102,5 – è quello del diritto al lavoro e alle pensioni, se l’Europa proponesse di alzare l’età pensionabile in un anno di crisi economica, l’ultima cosa intelligente da fare è aumentare l’età in cui andare in pensione, favorire il ricambio generazionale è fondamentale, come non punire i lavoratori di 62,63,64 anni è fondamentale, non aumentare le tasse è fondamentale, siamo entrati al Governo per questo». Quanto invece ai sindacati, spingono per affrontare il “dopo Quota 100” con un meccanismo flessibile e garantendo comunque la possibilità di uscita ai lavoratori al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica.

Cashback esce dal piano, ma resta in vigore

È sparito dal piano (ma resta finanziato e dunque per ora in vigore) il cashback. Il programma di incentivazione dei pagamenti elettronici non è rientrato nella versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza inviato alle Camere, mentre nella bozza del Conte due era indicato tra le misure già in essere per le quali si sostituivano i fondi nazionali con fondi europei. Al momento, secondo quanto si apprende, si stanno solo valutando dei correttivi per evitare un utilizzo improprio, in particolare dei micropagamenti, per “scalare” le classifiche e entrare nella fascia dei primi 100mila che utilizzano di più le carte e che beneficeranno del “Super Cashback” da 1.500 euro ogni sei mesi. L’occasione per questo restyling potrebbe essere la prossima legge di Bilancio. Il condizionale è d’obbligo in quanto l’esecutivo potrebbe anche decidere di tracciare una linea rossa alla prima scadenza del programma, ovvero dal 1 luglio.

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Impegno Mef risorse superbonus 2023 in manovra

Nel Recovery plan italiano non è entrata la proroga al 2023 del cosiddetto superbonus 110% per l’edilizia. E ciò nonostante a favore di questa misura si fosse espressa gran parte della maggioranza: i Cinque Stelle in prima fila, ma anche Pd, Lega e Forza Italia. Nulla da fare. L’inserimento della proroga nel Recovery avrebbe delineato la necessità di recuperare oltre dieci miliardi da altri progetti. Non solo: Bruxelles non era convinta della soluzione. Risultato: il Mef con il ministro Daniele Franco si è impegnato a inserire nella Legge di bilancio la proroga del Superbonus al 2023. Ciò si svilupperà, secondo alcune fonti di governo, dopo una valutazione sugli effetti della misura da fare dopo l’estate sulla base dei dati disponibili. Se questa valutazione sarà positiva le risorse potranno essere inserite nella prossima manovra.

Source: ilsole24ore.com

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