Re/Max Italia chiude il primo semestre 2021 con un fatturato aggregato di circa 52,3 milioni di euro, in aumento del 41% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il transato di Re/Max ha registrato una crescita del 28%, mettendo a segno oltre 12.400 transazioni, pari a un volume che supera 1,7 miliardi di euro se comparato ai primi sei mesi del 2019 e del 69% rispetto al 2020.
Lo sviluppo di Re/Max Italia riflette l’andamento positivo a livello internazionale: Re/Max Holdings, Inc. ha registrato nel secondo trimestre 2021 un aumento del numero totale di agenti del 6% che porta gli affiliati in USA a quota 140.600 circa. In crescita anche le agenzie con 168 nuove aperture pari a un incremento che supera il 32%.
Dario Castiglia, CEO & Founder di Re/Max Italia: “Questi risultati sono il frutto di una ricetta che abbiamo affinato nell’ultimo anno, che punta su asset quali innovazione tecnologica, formazione dell’agente immobiliare del futuro, utilizzo di tools esclusivi per offrire una customer experience al passo con le attuali dinamiche sociali. A questi si aggiungono i vantaggi derivanti da interventi governativi quali il Decreto Sostegni Bis e l’Ecobonus. Nel secondo semestre potrebbe manifestarsi un raffreddamento dell’entusiasmo post lockdown che ha elettrizzato il mercato in questi mesi e che sicuramente è stato tra gli acceleratori della ripresa. Questo possibile affievolirsi della domanda dipenderà dall’andamento dell’economia e dai risvolti occupazionali legati allo sblocco dei licenziamenti e all’esaurimento degli ammortizzatori sociali straordinari. La capillarità del nostro modello di business basato sullo studio associato ci permette di rispondere efficacemente alle nuove dinamiche del mercato, intercettando una domanda che ha acquisito nuovi lineamenti e che riconosce il valore dell’intermediazione immobiliare a discapito del fai da te”.
Riccardo Bernardi, Chief Development Officer di 24MAX: “La ritrovata dinamicità del mercato immobiliare nei primi sei mesi dell’anno è stata favorita anche dalla politica monetaria della BCE che si traduce in condizioni molto distese dei mercati finanziari e del credito bancario”.
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