Il caos normativo che ha stravolto la pacifica applicazione dei
bonus edilizi a cui ci si era abituati, rende difficile
l’orientamento nel labirinto giuridico anche agli stessi
professionisti, oltre ai disorientati contribuenti alle prese con
le prossime dichiarazioni dei redditi.
Ad oggi, le vecchie regole sono immutate solo in pochi casi e
poche sono le occasioni di utilizzo delle opzioni della cessione
del credito o dello sconto in fattura.
Superbonus e bonus edilizi: il rebus normativo
L’intenzione del Governo, infatti, è quella di ridurre al minimo
l’impatto delle detrazioni sui conti pubblici e azzerare la
circolazione dei crediti. L’ultimo decreto-legge, il D.L. 39 del 29
marzo 2024, va in questa direzione, prevedendo, a partire dal 2028,
una riduzione dal 36% (prevista a regime dal 1° gennaio 2025) al
30% dell’aliquota di detrazione delle spese per interventi di
recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica
degli edifici di cui all’art. 16 bis del D.P.R. 917 del 22 dicembre
1986, con contestuale riduzione del limite di
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