Recovery Fund: le date per l’arrivo dei soldi per l’Italia da Bruxelles. Tante le ipotesi, anche quella della misura permanente. I dettagli.
Comincia il countdown per l’Italia per l’arrivo dei soldi del Recovery Fund da Bruxelles. Dopo tante discussioni e polemiche, sembra che il processo di arrivo alla tappa fondamentale sia arrivato. Dalla Unione Europea ha parlato Valdis Dombrovskis che ha accennato ad un calendario abbastanza attendibile.
Non si possono azzardare ancora numeri precisi, ma da quello che sembra trapelare dagli ambienti interni alla UE, pare che la prima data disponibile per arrivare alla prima trance potrebbe essere quella di luglio. Ma sarà entro la fine dell’anno che arriverebbero altre quote però vincolate ad obiettivi raggiunti dai paesi che ne abbiano fatto richiesta. Tutto ancora in divenire, dunque, con le prime indiscrezioni che comunque vanno in questa direzione.
Leggi anche: Auto ibride, le macchine che costano di meno. I prezzi
Si attendono gli eventi, con le prossime settimane che restano cruciali per capire in quale direzione si possa andare. Soddisfazione da parte della Commissione nel registrare la celerità di consegna dei piani da parte degli stati entro il 30 aprile.
Recovery fund, le date possibili sulle prime tranche
Sul Recovery Fund si è espresso anche il presidente del Parlamento Europeo Davide Sassoli, che ha definito la misura doppiamente importante. Perché da un lato è stata la risposta concreta alla pandemia come misura di aiuto. Dall’altro lato ha permesso ai paesi membri di realizzare nuovi modelli che possano conciliare crescita e sostenibilità.
Per Sassoli si deve continuare ad agire nell’interesse comune dell’Europa arrivando a superare le divisioni tra i paesi. Solo in questo modo si riuscirà più facilmente a superare gli effetti devastanti della pandemia che restano elevati. Tanto che nelle scorse ore è avanzata una proposta di rendere permanente questa misura.
Leggi anche: Bonus Verde, a chi spetta l’incentivo di 1.800 euro e come richiederlo
Da Bruxelles hanno invece ribadito che si tratterà di una misura non costante, ma prevista una tantum e solo in casi di estrema emergenza come quella arrivata a marzo dello scorso anno e che ha coinvolto tutti i paesi membri della UE.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.