Risorse aggiuntive per l’infrastrutturazione ultrabroadband, mappatura delle reti per capire meglio dove investire, un bonus fibra per spingere la domanda: queste le principali richieste della Commissione Trasporti Tlc della Camera nell’ambito della messa a punto del Recovery Plan.
Le richieste sono state illustrate dai due relatori Enza Bruno Bossio (Pd) e Paolo Ficara (M5s) e fra le iniziative da mettere in campo anche una piattaforma edge-cloud nazionale nonché una spinta alle competenze digitali, in particolare nella PA. “Si assumano le iniziative per favorire un’accelerazione del completamento del dispiegamento della fibra ottica, individuando le più opportune modalità e le eventuali risorse aggiuntive per assicurare un utilizzo diffuso e coerente con gli obiettivi della Gigabit society delle connessioni veloci, per le famiglie, per le realtà produttive e per le pubbliche amministrazioni, assicurando che oltre all’infrastruttura fisica siano adeguatamente implementate le necessarie scelte tecnologiche complementari per sfruttare pienamente il potenziale di crescita e di trasformazione da esse derivanti, prevedendo la mappatura delle reti mobili e il censimento delle reti degli operatori”, si nelle nel parere della Commissione in cui si invita anche a “investire sulle competenze digitali in tutti i settori della società e della PA e per una formazione riqualificante per dipendenti pubblici e privati che metta al centro del sistema cybersecurity e blockchain. È infatti fondamentale che la sicurezza cibernetica diventi uno dei fattori abilitanti per la PA e per i privati ma anche il presupposto necessario di un’architettura nazionale di rete agile, evoluta e flessibile per il futuro”.
La Commissione chiede anche che vengano assunte “le necessarie iniziative normative per istituire un digital bonus che, in termini analoghi al bonus per la riconversione ecologica del patrimonio edilizio, favorisca il dispiegamento della fibra effettivamente ‘to the home’”. E si invita a prendere “ulteriori iniziative necessarie al fine di garantire la possibilità per gli utenti di accesso gratuito alla rete wi-fi all’interno degli edifici pubblici, nonché in aree aperte al pubblico come le piazze o altri luoghi di ritrovo abituale”.
E ancora: “Si valuti la possibilità di implementare obiettivi orizzontali, impattanti su tutte le missioni del Piano come la promozione di una piattaforma per servizi di livello applicativo in grado anche di gestire la copertura universale indoor e outdoor nei borghi raggiunti da connettività a banda ultralarga o connessioni 4G o 5G tale da assicurare servizi smart come la gestione intelligente dell’illuminazione, la sicurezza urbana o l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati ovvero la realizzazione di piattaforme regionali o provinciali per il telecontrollo dello stato di ponti e viadotti attraverso l’uso di tecnologie wireless e IoT, potenziando la copertura 4G/5G anche in integrazione con il progetto smart road di Anas”.
Secondo la Commissione bisognerebbe “prevedere, eventualmente in associazione con Spc, lo sviluppo di una rete ‘Edge-cloud’ nazionale, che è centrale e strategica per l’interesse del Paese. L’edge-cloud rientra in una più generale prospettiva dell’internet del futuro e rappresenta la chiave per ottenere i necessari miglioramenti di qualità (throughput, latenza, video delay, download/upload time, ecc.), senza i quali l’evoluzione verso una rete fissa in fibra ottica e mobile 5G (e 6G) non potrà fornire i frutti desiderati”. Nel parere si evidenzia anche la necessità di “iniziative per incentivare fra le applicazioni ‘verticali’ lo sviluppo di soluzioni 5G per la ‘industrial internet’ (ambito Industria 4.0) necessarie per aumentare la produttività delle Pmi in distretti industriali, riducendo il costo dello spettro e fornendo incentivi alle imprese per l’automazione delle fabbriche attraverso soluzioni IoT e 5G”. E “si valuti un piano per il calcolo fotonico ultraveloce prevedendo finanziamenti per la ricerca quantistica (Quantum computing & communications) necessari per le reti degli anni 2030 e, al contempo, per continuare ad assicurare la sicurezza informatica del Paese”.
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