In data 31 marzo, la Camera ha approvato, con 412 voti a favore, la Relazione della V Commissione sulla Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) (Doc. XXVII n. 18-A), e successivamente il 1° aprile anche il Senato, con 203 voti favorevoli, 7 contrari e 24 astensioni, ha approvato la proposta di risoluzione n. 3 della maggioranza sulla Relazione delle Commissioni riunite V e XIV sulla Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (cd. Recovery plan) (Doc. XVI n. 5), con risoluzione di maggioranza. La versione definitiva del PNRR andrà trasmessa all’Unione Europea entro il 30 aprile 2021.
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In merito alla linea progettuale Efficientamento energetico e sismico, edilizia residenziale privata e pubblica, nelle Relazioni si leggono le seguenti indicazioni:
- l’estensione del cosiddetto superbonus 110% all’intero anno 2023, indipendentemente dalla avvenuta realizzazione di percentuali di lavori nell’ultimo anno di vigenza dell’incentivo, anche al fine di moltiplicare gli effetti positivi in termini di risparmio energetico annuo generato dagli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio privato. Si valuti altresì l’inserimento di tale incentivo in una strategia di riqualificazione degli edifici e di semplificazione per favorire l’accesso ad essa, in particolare sul versante della verifica preventiva della conformità urbanistica, degli interventi sugli edifici ubicati nei centri storici laddove la presenza di vincoli impedisce il miglioramento di almeno due classi energetiche e l’accelerazione dei tempi di recupero del credito nonché la sua estensione ad altre tipologie di immobili e l’opportunità di un’estensione delle platea dei beneficiari.
- l’estensione della detrazione di imposta del 110 per cento ivi prevista, così come di altre forme di agevolazione fiscale, agli interventi effettuati dalle aziende agricole e/o agrituristiche sui fabbricati rurali, essendo tali aziende attualmente escluse dal perimetro di applicazione della disposizione di cui all’articolo 119, comma 9, lettera b), del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34, valutando inoltre l’opportunità di estendere il perimetro di applicazione delle predette agevolazioni fiscali anche agli ippodromi;
- appare opportuno razionalizzare tutti glialtri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75 per cento, modificando l’articolo 16-bis del TUIR;
- è necessario prevedere per la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato una stabilizzazione delle agevolazioni fiscali, quali i cosiddetti bonus ristrutturazione edilizia, ecobonus, sismabonus, bonus verde, bonus arredi, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnine.
- appare inoltre necessario dare attuazione, potenziandolo ulteriormente, al geo bonus di cui alla legge n.145 del 2018 per interventi su edifici e terreni pubblici quale elemento fondamentale per il coinvolgimento dei cittadini, delle amministrazioni e delle imprese nelle politiche volte alla bonifica ambientale, compresa la rimozione dell’amianto dagli edifici, alla prevenzione e al risanamento del dissesto idrogeologico, alla realizzazione o alla ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate e al recupero di aree dismesse di proprietà pubblica.
- si evidenzia l’esigenza di adottare ulteriori misure volte a:
- aggiornare il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;
- rendere strutturali lo sconto in fattura e la cessione del credito;
- prevedere misure di semplificazione quali, ad esempio:
- costituire un portale unico in cui i contribuenti e professionisti possano effettuare tutte le comunicazioni necessarie;
- approvare appositi formulari cui i professionisti possano far riferimento e attenersi.
Ricordiamo che con il Piano nazionale di ripresa e resilienza il Governo intende affrontare, insieme alle conseguenze immediate, sanitarie, sociali ed economiche, della crisi pandemica anche i nodi strutturali dell’economia e della società italiana, che hanno contribuito a porre il paese su un sentiero declinante già a partire dall’inizio degli anni ’90.
Per quanto riguarda la struttura del Piano, esso si articola in 6 Missioni, per ognuna delle quali sono indicate le riforme di settore necessarie a una più efficace realizzazione degli interventi, nonché i profili più rilevanti ai fini del perseguimento delle tre priorità trasversali del Piano, individuate nella Parità di genere, nei Giovani e nel Riequilibrio territoriale. Tali priorità trasversali non sono affidate a singoli interventi circoscritti a specifiche Missioni, ma sono perseguite in modo diffuso nell’ambito di tutte le Missioni del Piano:
- La Missione 1, denominata “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura“, ha come obiettivo generale l’innovazione del Paese in chiave digitale. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 46,3 miliardi di euro, pari al 21 per cento delle risorse totali del Piano.
- La Missione 2, denominata “Rivoluzione verde e transizione ecologica” è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiane. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 69,8 miliardi di euro, pari al 31 per cento delle risorse totali del Piano.
- La Missione 3, denominata “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” punta a realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 31,98 miliardi di euro, pari al 14 per cento delle risorse totali del Piano.
- La Missione 4, denominata “Istruzione e ricerca“, è focalizzata sulle generazioni future ed affronta le questioni strutturali più importanti per il rilancio della crescita, ossia la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 28,49 miliardi di euro, pari al 13 per cento delle risorse totali del Piano.
- La Missione 5, denominata “Inclusione e coesione“, riveste un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 27,6 miliardi di euro, pari al 12 per cento delle risorse totali del Piano.
- La Missione 6, denominata “Salute“, è caratterizzata da linee di azione volte a rafforzare e rendere più sinergica la risposta sanitaria territoriale e ospedaliera, nonché a promuovere e diffondere l’attività di ricerca del Servizio sanitario nazionale. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 19,72 miliardi di euro, pari al 9 per cento delle risorse totali del Piano.
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