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Cabina di regia
A creare malumori è stata anche la cabina di regia, affidata a Palazzo Chigi con il contributo di ministri che verranno indicati con un decreto nelle prossime settimane. A seguire l’attuazione sarà il ministero dell’Economia. I ministri, inoltre, hanno lamentato di aver trovato su giornali e agenzie di stampa la bozza del piano prima ancora che venisse inviata ai loro uffici, senza avere il tempo di esaminare il testo prima della riunione di governo.
Tajani (FI): testo migliorato ma servono correttivi
Per Antonio Tajani, coordinatore di Fi, «Il recovery plan del Governo è migliore rispetto a quello di Conte che ci ha fatto fare una figuraccia a Bruxelles. Grazie a noi è migliorato. Aspettiamo il testo definitivo, ma credo ci siano correttivi da apportare riguardo la politica industriale e la rigenerazione urbana. I fondi destinati al Sud non devono essere inferiori al 40%». «I comuni devono avere meno burocrazia» ha spiegato, aggiungendo che «detrazioni per l’edilizia e super bonus sono importanti per un settore fondamentale per l’economia».
Pd: clausola per lavoro giovani e donne
Da parte sua il Pd, ha ribadito il segretario Enrico Letta, chiede una «clausola di condizionalità a favore dell’occupazione giovanile e femminile, per creare un legame fra ciò che c’è scritto nel piano e i creatori di lavoro che saranno destinatari delle «risorse del piano. Quelle risorse dovranno essere applicate con un favore particolare verso l’occupazione giovanile e femminile. Perché su questi fronti il nostro Paese è indietro. È una nostra bandiera che ci portiamo in questo piano e che gli permetterà di funzionare meglio», ha concluso l’ex premier.
Meloni: democrazia sospesa, rinviamo dibattito Aula
Fratelli d’Italia, unico partito d’opposizione in Parlamento, «chiede ufficialmente il rinvio del dibattito parlamentare ai Presidenti delle Camere: tutto ciò è letteralmente inaudito e mi auguro che gli altri partiti facciano sentire la loro voce. Anche l’indecenza ha un limite» scrive su Fb Giorgia Meloni, ricordando che «lunedì, il Presidente Draghi illustrerà al Parlamento il Recovery Plan». «Mancano meno di 48 ore dalle sedute parlamentari e il Recovery Plan non è stato ancora nemmeno pubblicato. In Italia, ormai, la democrazia è sospesa anche grazie all’ampia maggioranza che sostiene il Governo, che su un tema così importante ha deciso di rinunciare ad esercitare il suo ruolo».
Source: ilsole24ore.com
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