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Recupero e riqualificazione energetica: 2021 boom con le detrazioni fiscali – Lavori Pubblici

Il 2020 si era concluso con dati che di fatto certificavano il

fallimento di una detrazione fiscale nata nel peggiore dei
modi
: un Decreto Legge che ha necessitato di 139 giorni per il
completamento del quadro normativo e che ha ingessato il settore.
12 mesi e 8 modifiche normative dopo la situazione è completamente
diversa e ha certificarlo è l’anticipazione a stralcio di una parte
del rapporto sull’impatto di incentivi in materia di rigenerazione
edilizia ed urbana, richiesto dalla VIII Commissione al Servizio
Studi, realizzato in collaborazione con l’Istituto di ricerca
CRESME e che sarà presentato nel corso del mese di gennaio
2022.

Recupero e riqualificazione energetica: analisi dell’impatto
degli incentivi

Mentre il 2020 è stato influenzato dall’avvio della crisi
pandemica e dall’attesa del superbonus 110%, il 2021 mostra dati
decisamente più performanti, frutto soprattutto degli interventi di
manutenzione (straordinaria e ordinaria) che hanno rappresentato
oltre il 70% del valore della produzione del settore delle
costruzioni.

Di seguito il grafico messo a punto dal Cresme che evidenzia gli
investimenti in riqualificazione di edilizia residenziale (milioni
di euro a prezzi 2015).

Rapporto Cresme

Come rilevato, l’impennata tra il 2020 e il 2021 è da ricercarsi
principalmente nei seguenti accadimenti:

  • la Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di
    Bilancio per il 2020
    ) che ha introdotto il bonus facciate del
    90%;
  • con la crisi pandemica e i lockdown le abitazioni vengono
    vissute più intensamente, si ha modo di osservare difetti
    tecnologici, estetici e distributivi nelle proprie case con
    maggiore intensità. Sorgono nuovi bisogni ed esigenze: l’ISTAT
    misura, nel 3° trimestre 2020 su base annua, un +28% delle famiglie
    che hanno intenzione di attuare interventi di manutenzione
    straordinaria; un +38% nel 4° trimestre 2020;
  • parallelamente i consumi delle famiglie italiane si contraggono
    molto più dei redditi e i risparmi crescono velocemente: a marzo
    del 2020 la liquidità delle famiglie consumatrici, nei dati di
    Banca d’Italia, è cresciuta di 63 miliardi rispetto al 2021 (nel
    marzo 2019 era cresciuta di 35 miliardi, nel marzo 2018 di 25
    miliardi). A metà 2021, l’ammontare dei depositi delle famiglie
    consumatrici presso banche o poste (c/correnti, titoli di Stato,
    obbligazioni, ecc.) ammonta a 1.137 miliardi di euro. A fini
    comparativi: il debito pubblico italiano ad agosto ammontava a
    2.696 miliardi; la ricchezza immobiliare delle famiglie era pari a
    5.500 miliardi di euro; l’esposizione debitoria per mutui
    immobiliari delle famiglie è pari a 344 miliardi;
  • a maggio 2020 si vara il Decreto-legge 19 maggio 2020,
    n. 34
    (Decreto Rilancio) che con due articoli (il 119 e il 121)
    introduce un’aliquota di detrazione del 110% per alcune tipologie
    di interventi, e la possibilità di cedere i crediti d’imposta
    (cessione del credito e sconto in fattura) per quasi tutti gli
    interventi di manutenzione e ristrutturazione incentivati;
  • a luglio 2020 arriva il primo decreto “Semplificazioni”
    (Decreto-legge 16 luglio 2020,
    n. 76
    ) volto a rendere più agevoli alcune procedure, che sarà
    seguito da un nuovo decreto “Semplificazioni” nel giugno del 2021
    (Decreto-Legge 31 maggio 2021,
    n. 77
    ) che potenzia ulteriormente lo snellimento
    procedurale.

Fatto sta che dopo un 2020 all’insegna della organizzazione
della domanda e dell’offerta, nel 2021 il mercato degli interventi
di riqualificazione del patrimonio edilizio accelera velocemente:
l’ISTAT segnala che la capacità di risparmio (che continua a
crescere del +13,8% nel 1° trimestre e del +9,4% nel 2° trimestre)
si trasforma in capacità di investimento: +19% nel 1° trimestre e
+57% nel 2° trimestre.

Molti degli interventi che precedentemente venivano svolti senza
agevolazioni fiscali, con gli strumenti di cessione del credito e
sconti in fattura, vengono assorbiti nell’ambito dei lavori
incentivati. Secondo le stime del CRESME gli investimenti
complessivi in riqualificazione edilizia, sommando edilizia
residenziale e non residenziale, nel 2021 arrivano a un ammontare
di quasi 100 miliardi di euro (99,3): 30 miliardi in più rispetto
al 2020 e 24 miliardi in più rispetto al 2019. I lavori di
riqualificazione nella sola edilizia residenziale, stimati dal
CRESME, ammonteranno a fine 2021 a 75 miliardi di euro (25 miliardi
oltre il 2020 e 21 miliardi oltre il 2019). Di questi, 51.242
milioni di euro provengono dalla riqualificazione
“incentivata”.

La struttura del rapporto Cresme

Il rapporto messo a punto dal Cresme si compone dei seguenti
paragrafi:

Analisi dell’impatto degli incentivi

  1. La riqualificazione edilizia: l’onda gigante del 2021 sospinta
    dagli incentivi
    • Un bilancio pre-consuntivo 4
    • Focus sul Superbonus 110% 11
  2. Stima dell’impatto sull’occupazione degli investimenti
    incentivati fiscalmente nel periodo 2011-2021
  3. Stima dell’impatto economico-finanziario degli incentivi
    fiscali
  4. Il Superbonus 110% introduce o rafforza nuovi attori del
    mercato delle costruzioni
  5. Appendice – Nota metodologica
    • La stima delle risorse investite
    • La stima dell’impatto economico-finanziario

In allegato il rapporto completo.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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