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Regime forfettario: come usufruire dei bonus edilizi? Ultime – Trend-online.com

I bonus edilizi non sono pensati per chi opera in partita IVA, in particolare in regime forfettario. Brutto da dire, ma è un dato di fatto se si pensa al funzionamento classico di questi bonus, vale a dire in detrazione d’imposta. Nonostante questo, c’è un modo per usufruirne che nei mesi è diventato sempre più conveniente e praticabile.

Quando si parla di bonus edilizi il riferimento principale è quasi sempre al Superbonus, al bonus ristrutturazione ed all’ecobonus, di fatto “fratelli” se parliamo di obiettivi ed anche di funzionamento. Nei mesi, però, si sono susseguite numerose novità che hanno complicato i piani dei cittadini, costretti a fare i conti con complicazioni burocratiche non indifferenti e con novità praticamente di settimana in settimana.

Nel 2022 il Governo ha prorogato praticamente tutti i bonus edilizi per i cittadini, ma il focus di questo articolo è sul funzionamento di chi opera in Partita IVA in regime forfettario. Questi soggetti, possono usufruire dei bonus edilizi? Formalmente no, almeno nella forma classica, cioè in detrazione d’imposta.

C’è però un modo per usufruirne senza particolari problemi attraverso le modalità alternative alla detrazione, cioè lo sconto in fattura e la cessione del credito. In questo articolo vediamo come funzionano queste due particolari modalità e quali sono le condizioni da rispettare per ottenere il bonus in maniera paradossalmente anche più immediata e comoda, ma naturalmente rispettando alcuni requisiti.

Per chi fosse interessato ad approfondire la tematica, suggeriamo questo video del commercialista esperto di regime forfettario Giampiero Teresi, in cui si spiega proprio il funzionamento dei bonus per questi soggetti, con anche alcuni dettagli tecnici molto utili:

Va comunque sottolineato che queste informazioni non sostituiscono in alcun caso il parere e la consulenza di un esperto, a cui comunque consigliamo di rivolgersi in caso si volesse usufruire di uno dei bonus edilizi.

Regime forfettario e detrazione delle spese: un rapporto complicato (forse troppo)

Quando si parla di regime forfettario, bisogna sempre aver presente che con questa modalità semplificata si hanno tantissimi vantaggi dal punto di vista fiscale e degli adempimenti, ma purtroppo ci sono anche degli svantaggi. Uno su tutti è quello dell’indetraibilità delle spese. 

Anche quelle spese mediche che tutti i dipendenti possono scaricare (ed anche i titolari di altra Partita IVA), i forfettari non le possono scaricare in alcun modo. La normativa prevede infatti per questi soggetti un coefficiente di reddittività calcolato in maniera forfettaria, appunto, che comprende già tutte le spese che un soggetto si presume possa avere, comprese quelle mediche (le più consistenti, in genere).

Questo coefficiente dipende dall’ambito in cui si opera (e dal Codice Ateco che si ha di conseguenza) e non può essere modificato. In sostanza, si detrae forfettariamente una quota di quanto fatturato dalla base imponibile su cui poi si calcolano tasse e contributi.

Dire quindi che forfettari e spese detraibili hanno un “rapporto complicato” è decisamente un eufemismo, perché praticamente per chi opera in questo regime le spese detraibili non esistono. L’unica spesa detraibile sono i contributi pagati nell’anno precedente che, in sostanza, vengono tolti dalla base imponibile.

Una magra consolazione per una categoria che in molti casi si ritiene troppo sfavorita da questa modalità operativa, nonostante di fatto abbia una serie di vantaggi importanti sotto altri punti di vista.

Regime forfettario: si possono detrarre le spese dei bonus edilizi?

Eccoci ora alla domanda centrale di questo articolo. La risposta sarebbe no, almeno fino a pochi mesi fa. Infatti, i bonus edilizi vengono di fatto erogati ai cittadini con una modalità indiretta: non è possibile ricevere una certa somma direttamente nel proprio conto corrente, ma si può ottenere piuttosto una detrazione dall’Irpef da pagare, in modo da “recuperare” parte della spesa nel tempo, in genere in dieci anni.

Questa modalità è pensata per semplificare l’utilizzo di questi bonus destinati alle persone fisiche e pensati per aggiornare, modernizzare e mettere in sicurezza le case degli italiani, motivo per cui lo stato riconosce una percentuale variabile delle spese sostenute.

Nel caso del Superbonus si tratta del 100%, ma altrimenti è comunque una percentuale consistente del 50% con il normale bonus ristrutturazione (fino a 96.000 euro di spesa). Come può quindi il titolare di Partita IVA forfettaria usufruire di questi bonus? Ecco la risposta a questa domanda.

Regime forfettario: ecco sconto in fattura e cessione del credito per tutti! Come funziona?

L’unico modo per usufruire dei bonus edilizi per chi opera in regime forfettario è lo sconto in fattura o, in alternativa, la cessione del credito. Infatti, la normale detrazione sarebbe sull’Irpef, ma ciò non è possibile per chi opera in Partita IVA in regime forfettario, dato che paga le tasse (e i contributi) totalmente con un altro sistema di calcolo.

Spalmare su dieci anni (o cinque) a quote costanti non è quindi possibile in alcun modo, ma usufruire immediatamente dei bonus ottenendoli in maniera più veloce è invece possibile. Una modalità che da un lato svantaggia questi soggetti, ma dall’altro velocizza i bonus edilizi, non essendoci alcuna alternativa.

Lo sconto in fattura consiste in un vero e proprio sconto, come dice il termine, su quanto va pagato, applicato direttamente nella fattura emessa dall’impresa edile che ha svolto i lavori. Quindi, se si parla di bonus ristrutturazione al 50%, si deve pagare solo il restante 50%, mentre per la quota di bonus non pagata l’impresa edile otterrà un credito d’imposta.

Regime forfettario e bonus edilizi: c’è anche la cessione del credito

Lo sconto in fattura è quindi molto immediato, ben più della normale detrazione che come detto copre un periodo di dieci anni o cinque, nel migliore dei casi. C’è però anche la possibilità della cessione del credito che, come dice il termine, consiste nel cedere il credito maturato ad un ente come una banca o Poste Italiane.

Questo ente sconterà il credito applicando gli interessi, naturalmente variabili da ente bancario a ente bancario, ed accrediterà in maniera praticamente immediata la cifra residua al soggetto che ha usufruito del bonus.

Questa modalità è leggermente più complessa dal punto di vista tecnico e burocratico, ma è comunque interessante per ottenere subito quanto spetta, oltre ad essere praticamente l’unica possibilità per i titolari di partita IVA ad esclusione del già affrontato sconto in fattura.

Regime forfettario: novità in arrivo in questo 2022

Il regime forfettario è una particolarità del nostro sistema economico, prevedendo un regime agevolato dal punto di vista fiscale ma anche un sistema di calcolo di tasse e contributi atipico. Nonostante questo, in Italia sono tantissimi i soggetti con questo tipo di Partita IVA ed in generale va tutelato questo sistema che costituisce un incentivo alla attività in proprio.

Proprio a tal proposito sono in arrivo alcune novità in questo 2022, tra cui il regime transitorio con flat tax e la fatturazione elettronica. Per quest’ultimo aspetto bisogna aspettare ancora qualche mese, probabilmente diventerà realtà tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.

Invece, per il regime transitorio potrebbe già essere tempo nella legge delega alla riforma fiscale, con un sistema transitorio (di due anni) per chi passa dal regime forfettario superando la soglia dei 65.000 euro di fatturato al regime ordinario, diminuendo così il salto ritenuto ad oggi troppo poco graduale.

Copywriter ed aspirante giornalista, classe 1997.
Laureato in Economia e Commercio e laureando magistrale in Management, Finanza ed International Business presso l’Università degli Studi di Bergamo.
Appassionato di scrittura, sono un articolista e SEO Copywriter Freelance e miro a farne una professione a 360°. Amo scrivere di economia, finanza, marketing e attualità ma mi piace anche spaziare in altri ambiti. Ho una grande passione per il digital ed i business online, sogno in grande ma rimango con i piedi per terra.

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