Fondi per l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle serre, formazione nelle scuole e sgravi sulla contribuzione per l’assunzione di operai, oltre alla valorizzazione e promozione di piante e fiori Made in Italy. Sono solo alcune delle proposte per rilanciare il settore florovivaistico, presentate da Coldiretti Lazio agli assessori della Regione Lazio, Enrica Onorati, all’Agricoltura e Claudio Di Berardino, al Lavoro.
“Il florovivaismo è un comparto importante dell’agricoltura regionale – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – ed in particolare nelle province di Roma e Latina, dove gran parte della superficie agricola è destinata a colture florovivaistiche”. Latina, in particolare, si distingue per la presenza di imprese con dimensioni più ampie rispetto alle altre province laziali.
“Un settore decisamente strategico per l’economia e per l’ambiente – continua Granieri – uno dei più colpiti dalla pandemia, ma è anche la filiera che ha dimostrato grandi capacità di ripresa, facendo registrare un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy solo nel primo trimestre del 2021. Uno dei motivi per cui questo comparto va tutelato. In gioco c’è il futuro di oltre 200 mila lavoratori”.
Una ripresa che ha consentito al Lazio di mantenere la sua posizioni tra le regioni italiane più produttive nel settore orto-florovivaistico, confermandosi al quarto posto per il mercato di fiori e piante, con 125 milioni di euro e al nono posto per il mercato vivaistico con 42 milioni di euro.
L’attenzione riservata da Coldiretti a questo settore è sempre stata massima e ha portato ad importanti risultati che vanno dal bonus verde, alla defiscalizzazione, alla decontribuzione e a tutto quello che concerne le figure professionali.
“Molto c’è ancora da fare – aggiunge Granieri – come la possibilità di usufruire di sgravi sulla contribuzione per l’assunzione di operai per abbassare gli alti costi relativi alla manodopera e consentire alle aziende di essere più competitive, soprattutto nei mercati europei. Allo stesso modo è fondamentale accedere a contributi per l’installazione di pannelli fotovoltaici sopra le serre. La Serra Fotovoltaica permette una vera a propria simbiosi tra il mondo agricolo e quello delle fonti rinnovabili. E’ necessario produrre energia solare senza privarsi di preziosi terreni agricoli, aree boschive o pascoli”.
Tra le porose avanzate da Coldiretti Lazio alla Regione, c’è anche quella relativa alla creazione di una misura del PSR per le aziende florovivaistiche, che consenta di accedere a fondi per l’ammodernamento delle strutture e l’acquisto di attrezzature all’avanguardia al fine di migliorare le tempistiche delle lavorazioni, oltre alla qualità delle produzioni. Senza mai sottovalutare la formazione specialistica, sfruttando gli Istituti Tecnici Superiori, a partire dalla Fondazione Biocampus di Latina, che rappresenta una vera eccellenza del territorio, per la realizzazione di percorsi di formazione sul settore vivaistico al fine di creare professionalità altamente specializzate.
“Necessaria, inoltre, la valorizzazione di percorsi di promozione del prodotto vivaistico laziale – conclude Granieri – e la sensibilizzazione dei consumatori all’uso del verde Made in Italy, sia da interno che da esterno, anche nei posti di lavoro. Occorre riprendere una consapevolezza sia nelle grandi città che nei piccoli centri sull’importanza del verde e del suo ruolo fondamentale nella mitigazione del clima”.
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