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L’emanazione del Decreto Legislativo n. 209/2024 ha
introdotto rilevanti modifiche in materia di esternalizzazione
della progettazione, prevedendo un’integrazione normativa nell’art.
41 del D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei Contratti Pubblici). Tale
innovazione si sostanzia nell’inserimento del comma 8-bis,
che impone l’inclusione nei contratti di progettazione di una
clausola espressa atta a disciplinare preventivamente le
conseguenze di errori o omissioni progettuali emersi in fase
esecutiva.
La nuova previsione normativa
Il Consiglio di Stato, nel parere n.
1463/2024, ha formulato una lettura sistematica della
novella legislativa, evidenziando come la ratio legis
risieda nella necessità di garantire un equo bilanciamento tra
tutela dell’interesse pubblico e responsabilità del progettista. Il
testo normativo dispone testualmente che:
“In caso di affidamento esterno di uno o più livelli di
progettazione, i contratti stipulati dalle stazioni appaltanti ed
enti concedenti prevedono in clausole espresse le prestazioni
reintegrative a cui è tenuto, a titolo transattivo, il progettista
per rimediare in forma specifica ad errori od omissioni nella
progettazione emerse in fase esecutiva, tali da
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