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L’adeguamento dei prezzi negli appalti pubblici
non è un meccanismo unidirezionale. Se la normativa emergenziale
introdotta dal decreto-legge n. 50/2022 (Decreto
Aiuti) ha reso obbligatoria la revisione in aumento per
far fronte alle fluttuazioni dei costi dei materiali da
costruzione, la stessa disciplina si applica anche qualora
dai prezzari aggiornati emergano valori inferiori
rispetto a quelli contrattuali.
Adeguamento prezzi: principio vale anche in diminuzione?
La conferma arriva da ANAC con il parere di funzione
consultiva del 12 febbraio 2025, n. 4 con il quale
l’Autorità ha chiarito, facendo seguito al quesito di
un’amministrazione comunale circa la possibilità di applicare
riduzioni agli importi contrattuali in sede di verifica della
contabilità finale.
ANAC sottolinea come il meccanismo revisionale previsto
dall’art. 26 del D.L. n. 50/2022, convertito dalla legge n.
91/2022, imponga l’aggiornamento dei prezzi sulla base dei
prezzari regionali, senza limitarsi a riconoscere incrementi a
favore delle imprese appaltatrici, in quanto opera anche in caso di
riduzione dei prezzi. L’adeguamento non modifica
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