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Con il varo della legge di Bilancio 2022 e la revisione della normativa sul superbonus 110% c’è chi – soprattutto in tempo di pandemia – si aspettava l’arrivo di un nuovo intervento trainato o addirittura di un incentivo ad hoc per spingere l’installazione della «ventilazione meccanica controllata» (Vmc).
È il sistema impiantistico che forza il ricambio d’aria negli ambienti indoor in modo costante e omogeneo, senza bisogno di aprire le finestre, filtrando l’ingresso di inquinanti ed evitando dispersioni di calore.
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L’esclusione dal superbonus
Tuttavia le attese sono rimaste, al momento, disilluse. Questo nonostante la ventilazione sia fra le tecnologie più innovative del settore edilizio perché consente all’immobile di continuare a “respirare” in modo meccanico, anche a fronte di lavori per l’isolamento degli involucri, evitando la creazione all’interno degli ambienti di condense e dei problemi connessi di muffe.
Per via del supporto al miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio, nel caso di sistemi con scambiatore (o recuperatore) di calore, dove l’energia termica dell’aria esausta è ceduta a quella nuova, con un impatto sulla riduzione dei consumi. Soprattutto perché il ricambio dell’aria incide sulla salubrità della casa, aiutando la dispersione degli inquinanti interni, non solo in tempo di pandemia.
Anche se, proprio in relazione al Covid-19, lo stesso Istituto superiore di sanità, nella revisione delle raccomandazioni del 20 maggio 2021 per la protezione delle strutture non sanitarie durante l’attuale emergenza, ha ammesso il ruolo di questo tipo di sistemi per mitigare il rischio di contagio.
Source: ilsole24ore.com
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