Imprese che abbandonano la ricostruzione post sisma 2009 e caro prezzi alle stelle, mentre la ricostruzione in Centro Italia avanza con una marcia in più. Casartigiani: “Divario tra gestione commissariale e burocrazia ordinaria”.
Percentuali a due cifre, ormai, per le imprese edili che abbandonano i cantieri della ricostruzione post sisma 2009, un dato drammatico quello rilanciato da Casartigiani Abruzzo, che parla anche delle ditte a rischio fallimento. A determinare questa grave situazione, che rischia di mettere in ginocchio un’intera economia, indotto compreso, le cause già note, ma non ancora affrontate, a differenza di quanto accaduto nella ricostruzione post sisma Centro Italia, grazie all’intervento del commissario straordinario Giovanni Legnini, che ha prontamente emanato l’adeguamento prezzi per il Cratere 2016, attribuendo un +20% anche ai lavori in corso per gli immobili residenziali e un +25% sul costo parametrico per gli immobili produttivi. Sempre Legnini ha fornito un ulteriore impulso alla ricostruzione del sisma 2016, con l’accorpamento di contributo classico e bonus 110, favorendo un’accelerazione dei lavori che si adegua al diktat nazionale per la sostenibilità sismica e il risparmio energetico degli edifici – tutto questo grazie a integrazioni economiche che non vanno a inficiare il deficit dello Stato.
Caro prezzi e burocrazia lenta, invece, bloccano “l’altra ricostruzione”. Casartigiani Abruzzo, infatti, denuncia come la ricostruzione del cratere 2009 sia diventata ormai il fanalino di coda del Centro Italia, priva com’è di quei “soccorsi normativi” che sono stati invece forniti a quella del Cratere 2016. Privazione peraltro incomprensibile, visto che i prezziari di riferimento del cratere 2009 sono più vecchi rispetto a quelli che aveva il cratere 2016 anche prima dell’ordinanza del commissario Legnini. La soluzione proposta da Casartigiani, quindi, è quella di accorpare le due ricostruzioni sotto un unico commissario, che abbia la facoltà di emettere provvedimenti e ordinanze quali quello, ormai più che urgente, sull’adeguamento dei prezzi dell’edilizia: “Ci si chiede infatti perché il Cratere 2009 ancora non passi sotto commissariamento, in maniera tale da effettuare una ricostruzione più agevole, unitaria nelle norme e senza conflitti nelle sovrapposizioni dei due Crateri 2009 e 2016”.
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