Affrontare il tema della ricostruzione con
metodi diversi da quello emergenziale, tenendo in adeguata
considerazione le politiche di prevenzione: è
questa la proposta di Fondazione Inarcassa, in
audizione presso l’8a Commissione Ambiente, Territorio e Lavori
Pubblici della Camera, tenuta nell’ambito degli interventi sui
progetti di legge in materia di disposizioni per la gestione delle
emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione
post-calamità.
Ricostruzione ed emergenze: necessaria una politica di
prevenzione
Secondo la Fondazione, sebbene sia condivisibile l’intenzione di
instaurare un unico modello nazionale che possa essere un
riferimento per i processi di ricostruzione post-calamità, in grado
di snellire e accelerare i processi di ricostruzione, è
comunque necessario scongiurare il rischio di un eccessivo
accentramento dei poteri dello Stato nei programmi di
ricostruzione, che possa invadere le competenze proprie delle
libere professioni.
Lo Stato dovrebbe dedicare le proprie risorse alla
programmazione, al controllo e al coordinamento
delle attività di ricostruzione, lasciando lo sviluppo dei
servizi di architettura e ingegneria
all’iniziativa privata, favorendo la concorrenza e il merito per
ottenere la migliore qualità.
“Negli ultimi dieci
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