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Ricostruzione privata in alto mare: a questo ritmo gli ultimi progetti in porto tra mezzo secolo – Cronache Maceratesi

FOCUS SUL SISMA – In base ad una elaborazione dei dati sulle pratiche presentate all’Ufficio speciale ricostruzione emerge che ricostruire a questi ritmi i circa 29mila edifici inagibili comporterebbe tempi lunghissimi. In provincia finora sono stati finanziati 468 progetti, 17 per la ricostruzione pesante. Tolentino la città che ha ricevuto più contributi (16 milioni), seguono San Severino (10) e Camerino (6)

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Lavori per la ricostruzione leggera a Pioraco

di Monia Orazi

Ricostruzione privata, di questo passo ci vorranno 9 anni per presentare tutti i progetti e mezzo secolo per vederli approvati e finanziati. Questo in base ad una elaborazione fatta sui dati delle pratiche presentate all’Ufficio speciale ricostruzione per le zone di Macerata ed Ascoli. A due anni dal terremoto emerge una situazione a macchia di leopardo. Complessivamente in tutte le Marche sono state presentate 4.658 pratiche, per un contributo complessivo erogato di 138 milioni e 617mila euro per i progetti approvati, con 898 cantieri aperti, secondo i dati forniti dalla Regione, nel rendiconto ufficiale a due anni dal 24 agosto. Tra queste sono 2.981 quelle relative ai danni leggeri di tipo B, per 98 milioni e 184mila euro di fondi erogati, mentre per la ricostruzione pesante sono 396 le pratiche presentate, per 18 milioni e 586mila euro di progetti approvati. Per le attività produttive con danni gravi sono 62 le pratiche presentate per il ripristino, per un totale di 9 milioni e mezzo di euro. Per le delocalizzazioni di attività produttive, i progetti presentati sono 1.219, per 12 milioni e 334mila euro di contributi.

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Una casa devastata dal terremoto a Pieve Torina

LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI MACERATA – Per il Maceratese sono 3.370 le pratiche presentate, di queste ne sono state approvate in totale 648, mentre se da questo conteggio si escludono le delocalizzazioni commerciali le pratiche effettive approvate sono 468. Esaminando la tipologia di pratiche 449 sono i progetti finanziati per i danni lievi di tipo B, solo 17 per la ricostruzione pesante, 180 le delocalizzazioni commerciali e solo due il ripristino di immobili produttivi gravemente danneggiati. In base ai dati del luglio 2018, ultimo mese completo nell’erogazione del contributo di autonoma sistemazione, sono 8.360 le famiglie che hanno ricevuto il Cas, a queste si aggiungono quelle che andranno nelle Sae, ordinate nel numero complessivo di 1.949 e ormai pressochè quasi tutte consegnate, salvo poche decine, si sale a 10.309 famiglie rimaste senza casa. Esaminando i dati relativi agli edifici inagibili, in provincia di Macerata, sempre secondo i dati regionali, sono 28.886, di cui 21.363 dichiarati inutilizzabili con sopralluogo Fast e 7.523 oggetto di perizie Aedes, con valutazione del danno che va dal livello B lieve, a quello più grave E. Facendo il rapporto ecco cosa emerge. Riguardo al numero degli edifici inagibili in provincia, in percentuale sono stati presentati solo l’11,66 per cento dei progetti di quelli che complessivamente saranno interessati dai lavori, mentre considerando insieme ricostruzione pesante e danni lievi sono stati approvati solo l’1,62 per cento dei progetti, percentuale che sale al 2,24 per cento aggiungendoci le delocalizzazioni commerciali. In pratica sono partiti in provincia meno del 2 per cento dei cantieri, che serviranno per completare la ricostruzione. Rapportando il numero dei progetti presentati alle famiglie che hanno ricevuto a luglio il contributo di autonoma sistemazione ed aggiungendoci il numero delle Sae, i progetti presentati coprono il 32,69 per cento dei nuclei familiari fuori casa, quelli approvati e finanziati senza le delocalizzazioni sono il 4,53 per cento, percentuale che sale al 6,28 per cento con le delocalizzazioni commerciali. Attuando una proiezione temporale, tenendo conto del fatto che il primo cantiere è partito nel giugno 2017 a Pioraco per lavori di ricostruzione leggera, si può supporre che per presentare tutti i progetti necessari a riparare gli edifici danneggiati in provincia, ci vogliano circa nove anni, mentre per vederli tutti approvati e finanziati almeno mezzo secolo.

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CAMERINO E L’ENTROTERRA – Chiunque ha avuto modo di transitare in provincia e vedere i centri terremotati, si sarà reso conto della differenza che si ha a partire da Camerino, fino verso Ussita, una zona che si può considerare il «cratere nel cratere», visto l’elevatissimo numero di danni presenti. Tra i comuni più danneggiati, a partire da Camerino, passando per Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Valfornace, Pieve Torina e Muccia ecco la situazione. Camerino è il comune che tra questi ha avuto più finanziamenti e più pratiche presentate. Nella città ducale sono state presentate 377 pratiche, di queste 73 sono state finanziate per una cifra erogata di poco inferiore ai 7 milioni di euro, comprese le delocalizzazioni commerciali, il cui importo supera il milione di euro. Ben 148 progetti presentati sono quelli per i danni lievi, di questi 43 sono stati approvati. Per la ricostruzione pesante sono stati già presentati 21 progetti, di questi due ne sono stati approvati. Uno solo il progetto presentato per la ricostruzione delle attività produttive gravemente danneggiate, mentre per la delocalizzazione temporanea delle attività produttive sono 207 le istanze presentate di cui 28 approvate con decreto. Nel triangolo Castelsantangelo, Visso e Ussita la situazione non è omogenea, i dati dei contributi complessivi comprendono anche le delocalizzazioni commerciali. A Visso sono 147 le pratiche presentate, di queste ne sono state finanziate 22, per un totale di un milione 686mila euro. Per i danni lievi i progetti presentati sono 45 con otto finanziati, sette per la ricostruzione pesante, due per i danni gravi alle attività produttive, 93 per le delocalizzazioni temporanee, con quattordici approvati. Ad Ussita su 31 progetti presentati, solo 7 ne sono stati finanziati per un totale di 414.800 euro. Di quelli presentati 10 sono per i danni lievi con tre approvati, uno per la ricostruzione pesante, stesso numero per i danni gravi attività produttive, 19 per le delocalizzazioni con quattro approvati. Diversa la situazione a Castelsantangelo, con 24 progetti presentati in totale, uno solo approvato con 198 mila euro di contributi concessi. Tre sono i progetti presentati per i danni, lievi, uno per la ricostruzione pesante, nessuno per immobili produttivi gravemente danneggiati, venti i progetti di delocalizzazione, con uno solo approvato. A Pieve Torina sono 95 i progetti presentati, di questi 17 sono stati finanziati, per una cifra totale di un milione 351 mila euro. Per i danni lievi ne sono stati presentati 36 di cui 9 approvati, 19 per la ricostruzione pesante, uno per i danni gravi attività produttive, 39 delocalizzazioni produttive temporanee di cui 8 finanziate. Nella piccola Monte Cavallo sono solo 12 i progetti presentati, di cui solamente tre approvati dall’Usr, per un totale di contributi concessi pari a 234mila e 700 euro. Di questi sono otto per i danni lievi, con tre approvati, uno per la ricostruzione pesante, nessuno per danni gravi attività produttive, tre per delocalizzazioni. A Muccia sono ben 95 i progetti presentati, con 18 approvati per un contributo complessivo pari a 995 mila euro. Per i danni lievi ne sono stati presentati 22 e dieci approvati, per la ricostruzione pesante 5, uno per danni gravi attività produttive, 67 per le delocalizzazioni, di cui otto approvati.

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Caldarola, la via che attraversa il centro storico terremotato

IL TOTALE DEI CONTRIBUTI – Per quanto riguarda i contributi concessi in totale, che comprendono ricostruzione pesante, leggera, immobili produttivi e delocalizzazioni commerciali Tolentino ha ottenuto 16 milioni e 359mila euro per 65 progetti finanziati, seguita da San Severino con 10 milioni e 348mila euro per 87 progetti approvati, Camerino con 6 milioni e 936mila euro, Castelraimondo con 4 milioni e 434mila euro per 28 progetti approvati, Sarnano a 4 milioni e 310mila euro con 32 progetti, Matelica 4 milioni e 229mila euro con 19 progetti approvati, Treia 3 miloni e 951mila euro, Caldarola 3 milioni e 726mila euro, San Ginesio 2 milioni e 686mila euro, Fiastra 2 milioni e 383mila euro, Serrapetrona 2 milioni e 151mila euro, Macerata con 2 milioni e 130mila euro, per 24 progetti approvati con decreto. I progetti comprendono tutte le tipologie di ordinanza, comprese le delocalizzazioni. Tra due milioni e fino ad un milione di contributi ottenuti per la ricostruzione privata ci sono solo Visso, Valfornace e Pieve Torina. Tra un milione e 500mila euro di contributo i seguenti comuni: Muccia, Belforte, Corridonia, Apiro, Cingoli, Mogliano, Esanatoglia, Loro Piceno, Sant’Angelo in Pontano, Ripe San Ginesio, Pioraco, Petriolo, Gualdo. Sotto i cinquecentomila euro di fondi: Camporotondo, Pollenza, Ussita, Recanati, Sefro, Cessapalombo, Fiuminata, Monte Cavallo, Urbisaglia, Colmurano, Castelsantangelo, Penna San Giovanni, Gagliole, Monte San Giusto, Serravalle di Chienti. Ultimi cinque comuni in ordine di contributo ricevuto Morrovalle con 131mila euro, Bolognola con 117mila, Monte San Martino con 98mila, Cerreto d’Esi (An) ricompreso nell’ufficio di Macerata con 87mila euro, Montefano con 56mila euro.

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