La cessione del credito può ripartire: imprese e inquilini tirano un sospiro di sollievo. Grazie all’emendamento al decreto Aiuti bis, la battaglia del Superbonus 110 può dirsi chiusa dopo un complicato lavoro di mediazione che ha messo d’accordo i partiti. Il Governo ha sbloccato fondi e cessioni del credito per un valore di 20 miliardi di euro, riuscendo a salvare 40 mila aziende in tutto il Paese. “Speriamo che l’emendamento sia risolutivo dei problemi che hanno paralizzato l’attività di tante imprese – commenta la direttrice della Cna Rieti, Enza Bufacchi – Molte delle nostre, una cinquantina, operative nel settore dell’edilizia, sono interessate dal problema, alcune in modo marginale, altre in forme che ne hanno messo a repentaglio l’esistenza stessa. Ci sono aziende che hanno ‘pendenti’ presso le banche e gli altri istituti preposti crediti che non riescono a monetizzare per centinaia di migliaia di euro; per una micro impresa significa correre il concreto rischio di fallire”.
I problemi, naturalmente, non riguardano solo le realtà produttive impegnate nel Superbonus. “Ci sono poi i disagi creati ai clienti per i lavori non eseguiti nei tempi previsti – aggiunge Bufacchi -, quelli recati ai fornitori che hanno visto non rispettati i tempi di pagamento, tutto questo ha incrinato la credibilità e la reputazione di tanti imprenditori, cioè quel rapporto di fiducia costruito in anni di comportamenti irreprensibili: molti di loro considerano questo aspetto di gravità uguale a quello economico”. Con l’emendamento al decreto è cambiata la norma sulla responsabilità per le cessioni dei crediti dei bonus edilizi successive all’approvazione del decreto dello scorso novembre, con cui si introduceva il visto di conformità e le asseverazioni, vale a dire che per essere responsabili deve sussistere una condotta fraudolenta, una truffa o un’operazione di scarsa diligenza circoscrivendo di fatto la responsabilità di banche, intermediari finanziari e assicurazioni.
“Una notizia positiva – dichiara il presidente provinciale dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, Roberto Bocchi – perché riattiva il mercato degli acquisti e perché con l’approvazione si avvia tutta una serie di aiuti (il decreto Aiuti ter atteso per il fine settimana da 12-13 miliardi, ndr) che accogliamo con grande favore. Adesso – dice ancora Bocchi – è importante che l’Agenzia delle entrate definisca il concetto di ‘colpa grave’, una delle condizioni, insieme al dolo, per il consolidamento della responsabilità solidale del cessionario in caso di acquisto di crediti, e indichi quindi i controlli necessari”. Il presidente provinciale dell’Associazione nazionale costruttori edili conferma che numerose aziende associate (“non conosciamo il numero di quelle impegnate nei cantieri del Superbonus”) vantano crediti per centinaia di migliaia di euro, che finora non sono riusciti a monetizzare. Speriamo che questa sia la volta giusta.
Source: corrieredirieti.corr.it
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