Se ne parla ormai da anni senza mai giungere ad un testo
normativo condiviso. Stavolta, però, potrebbero essere maturi i
tempi per arrivare se non ad una vera e propria riforma del Testo
Unico Edilizia (il d.P.R. n. 380/2001), quanto meno ad un
“pacchetto di norme per intervenire sulla casa” (che ancora non si
sa bene cosa significhi).
Una riforma per sanare le irregolarità
Lo ha anticipato il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti in una nota del 4 aprile 2024 che parla di una serie di
misure il cui obiettivo è quello di consentire di regolarizzare le
piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano
quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano (stima del
Consiglio Nazionale degli Ingegneri).
In particolare, le nuove misure dovrebbero consentire di
regolarizzare:
- le difformità di natura formale, legate alle incertezze
interpretative della disciplina vigente; - le difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità
immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi
modifiche; - le difformità che potevano essere sanate all’epoca di
realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi
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