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Ripresa costruzioni a medio termine tra Superbonus 110% e PNRR – Lavori Pubblici

É stato pubblicato nei giorni scorsi il rapporto statistico
della Fiec, European Construction Industry Federation, che
fotografa l’andamento delle costruzioni nei Paesi dell’Unione
Europea.

Le costruzioni post pandemia

Tutto, ovviamente, è stato stravolto dalla pandemia da
coronavirus che, gioco-forza, ha creato una crisi economica del
settore senza precedenti. Il lungo lockdown ha determinato perdite
mostruose per il settore dell’edilizia che, in Europa, rappresenta
il 10,7% del Pil, con più di 3 milioni di imprese e 12,7 milioni di
lavoratori nelle costruzioni.

Per il 2021, si prevede invece che gli investimenti in
costruzioni riprenderanno a crescere ad un tasso del 4,2% su base
annua, tuttavia, non sufficiente per molti Paesi a recuperare i
livelli pre-crisi. In termini di occupazione è prevista una
stazionarietà dei posti di lavoro (-0,1%). Per la Fiec, nonostante
le previsioni incoraggianti per il 2021, la ripresa delle
costruzioni a medio termine, quindi, non è una certezza. La
preoccupazione riguarda in particolare l’effettivo rilancio degli
investimenti pubblici, posto al centro del Recovery Plan. Secondo
la Federazione europea, una sola cosa è certa: la transizione verso
un’economia sostenibile guiderà la ripresa e genererà grandi
opportunità di business per il settore delle costruzioni, dalla
riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, alla messa in
atto di infrastrutture di trasporto più verdi fino alla costruzione
di impianti per l’energia rinnovabile.

La situazione in Italia

Anche il nostro Paese ha pagato, e a caro prezzo, lo scotto
della pandemia. Il Pil ha avuto una drammatica contrazione del
11,8%. Nel 2021, secondo le previsioni, ci dovrebbe essere un
leggero rimbalzo nella creazione di ricchezza, nonostante molta
incertezza.

C’è anche chi sciorina i numeri e parla di un aumento del Pil
del 4,8% nel 2021. Per quanto riguarda il settore delle
costruzioni, i primi segnali di inversione di tendenza osservati
nel 2019 e nei primi mesi del 2020 sono stati bruscamente
interrotti a causa della situazione di emergenza sanitaria. La
stima dell’ANCE, l’Associazione Nazionale Costruttori Italiani,
racconta di una contrazione degli investimenti nel 2020 del 10,1%.
Rispetto al 2019, la nuova edilizia è diminuita del 12,5%,
l’edilizia non residenziale è diminuita del 13,5%, l’ingegneria
civile è diminuita del 2,5% e anche le ristrutturazioni, unico
comparto a sostenere l’intero mercato del settore nel periodo
post-crisi finanziaria, sono diminuite del 9,8%.

La pandemia ha colpito in modo significativo il mercato
immobiliare residenziale italiano. Nel 2020, il numero di
transazioni immobiliari è diminuito del 7,7%, e si prevede un
ulteriore calo nel 2021 (tra -1,1% e -4,8%). Le prospettive di ANCE
per il 2021 prevedono un rimbalzo dell’8,6% negli investimenti in
costruzioni, trainato principalmente dalla riqualificazione delle
abitazioni esistenti e da una graduale ripresa sia degli
investimenti privati per l’edilizia non residenziale (+5%) che
dell’ingegneria civile (+7,7%).

Superbonus 110%, detrazioni fiscali e PNRR opportunità di
crescita

Tuttavia, questa ripresa dipenderà in larga misura
dall’effettiva capacità di sfruttare a pieno le grandi opportunità
offerte dal mercato, in primis il “superbonus 110%”, seguito dagli
sgravi fiscali già esistenti per gli interventi di efficientamento
energetico sul patrimonio abitativo (“Ecobonus”), per ricostruzione
post sisma (“Sismabonus”) e per l’installazione di un impianto
fotovoltaico (“Bonus Edilizia”). Un’ulteriore notevole opportunità
è offerta dal Recovery Plan, che rappresenta un’occasione unica in
cui il settore delle costruzioni può assumere un ruolo di guida
fondamentale.

Le costruzioni di nuove case

Le stime di ANCE raccontano di un calo degli investimenti in
edilizia del 10,5% nel 2020. E i motivi sono due. Da un lato la
ripresa dell’attività produttiva, ma solo a partire dalla seconda
metà dell’anno; dall’altro, l’accresciuta incertezza e il perdurare
dei criteri prudenziali degli investitori. Il calo del 2020
dell’edilizia  residenziale deriva dalla notevole riduzione
degli investimenti in nuove costruzioni (-12,5%), che ha invertito
il trend positivo iniziato nel 2017 con un vero e proprio boom di
permessi di costruire rilasciati tra il 2016 e il 2019.
Contestualmente, anche la riqualificazione del patrimonio abitativo
esistente, che oggi rappresenta circa il 37% del valore totale
degli investimenti edilizi e che è stato l’unico sottosettore a
trainare la crescita del mercato durante il periodo post-crisi
finanziaria, è fortemente diminuito nel 2020 (-9,8%). Un risultato
che adesso, dovrà essere verificato con la misura, per esempio del
superbonus 110%. Le prospettive di ANCE per il 2021 sono, tuttavia,
positive e prevedono un aumento del 3,5% dei nuovi investimenti
edilizi e un pronunciato rimbalzo del 14% negli investimenti per la
riqualificazione del patrimonio abitativo esistente.

Le costruzioni non residenziali

Gli investimenti privati in edilizia non residenziale hanno
segnato nel 2020 un calo in termini reali del 13,5%. Il calo ha
determinato un’inversione del trend positivo iniziato nel 2016. La
stima risente dei riflessi del difficile contesto economico sugli
sviluppi non residenziali e della loro stretta connessione con gli
altri settori economici. Infatti, dopo una forte contrazione nella
prima metà del 2020, il PIL ha mostrato alcuni segnali di ripresa
nella seconda metà dell’anno, pur rimanendo ben al di sotto dei
livelli pre-pandemia. Le prospettive per l’edilizia privata non
residenziale nel 2021 prevedono un aumento del 5% dei livelli
produttivi. Ma questi sono dati ancora incerti, visto che bisognerà
attendere la fine della pandemia per avere un quadro generale più
chiaro. Gli investimenti in edilizia non residenziale, infatti,
sono tra quelli che hanno risentito maggiormente dell’emergenza
sanitaria. Il settore commerciale, ad esempio, è stato direttamente
interessato dalle misure di contenimento e dalla conseguente
crescita esponenziale delle vendite online. Mentre il settore
turistico – uno dei settori più importanti per l’economia del Paese
– è attualmente paralizzato.

Ingegneria Civile

I livelli di produzione di ingegneria civile hanno registrato
una riduzione del 2,5% nel 2020. Ciò riflette la contrazione dei
livelli di produzione sia in costruzione in corso lavori e
nell’avvio di nuovi progetti di costruzione. La situazione di
emergenza ha creato problemi anche nella gestione da parte delle
amministrazioni pubbliche di questo settore e quindi dei lavori
pubblici che si sono concentrati sulla crisi sanitaria.

Il numero dei bandi indetti nel settore dell’ingegneria civile,
ad esempio, è diminuito drasticamente dell’11,1% nel 2020, con
riduzioni particolarmente intense a partire dalla seconda metà
dell’anno. Per contro, il valore delle gare emesse ha registrato
una crescita complessiva del 28,7%.

Secondo le previsioni dell’ANCE, gli investimenti in ingegneria
civile dovrebbero aumentare del 7,7% nel 2021, come risultato
combinato di diversi fattori: le misure in supporto alle opere di
ingegneria civile incluse nelle Leggi di Bilancio degli ultimi anni
che ora dovrebbero avanzare nel loro processo di attuazione; gli
investimenti infrastrutturali, approvati nel 2020 e che ora
dovrebbero procedere a pieno ritmo nel 2021; un generale trend
positivo dei lavori pubblici visto che i bandi di gara fatti negli
ultimi anni produrranno, molto probabilmente, effetti sempre più
positivi sui livelli produttivi; l’imminente scadenza del 2023 per
il periodo di programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali e di
investimento europei che impone una necessaria accelerazione
nell’attuazione dei programmi di lavoro. Infine, i 209 miliardi di
euro che il Piano di Rilancio europeo metterà a disposizione
dell’Italia nel periodo 2021-2026 che dovrebbe produrre risultati
concentrati verso la fine del 2021, e condizionati alla capacità di
accelerare il dispiegamento di misure in grado di soddisfare la
stretta scadenze per l’utilizzo dei fondi europei.

Source: lavoripubblici.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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