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«Rischio di brusca frenata per i bonus edilizi»: l’allerta lanciata da Confartigianato Padova – PadovaOggi

«Solo qualche mese fa avevamo registrato in provincia di Padova un vero boom di pratiche e ora, invece, cresce tra gli operatori la paura di dover fare i conti con una brusca frenata per i bonus edilizi». Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Padova, racconta i timori di tanti addetti del comparto casa che negli ultimi giorni hanno visto pendere, improvvisamente, una spada di Damocle sulla tanto agognata ripresa del settore, dopo gli anni difficili della crisi congiunturale del 2008 e le perdite dovute al lockdown.

Confartigianato

Prosegue Boschetto: «L’intero comparto casa stava vivendo un momento di rilancio, ma adesso pensare di penalizzare gli interventi di superbonus sulle case unifamiliari ed eliminare lo sconto e la cessione del credito per l’ecobonus al 65% e il recupero edilizio al 50%, previsti nella bozza della manovra economica rischia di azzoppare in corsa l’effetto anticiclico delle misure stesse. Saranno soprattutto le piccole imprese a soffrire del depotenziamento dello strumento, lasciando nuovamente nell’incertezza aziende, tecnici e privati cittadini che avevano iniziato a pianificare i lavori dopo un lungo periodo passato a risolvere le complicazioni burocratiche. Positiva, invece, la valutazione sulla stabilizzazione, fino al 2024, di ecobonus e sismabonus, anche se l’eliminazione della cessione del credito rallenterà in maniera consistente la domanda. Ci preoccupa che, proprio quando il settore dell’edilizia comincia a rivedere la luce in fondo al tunnel, vengano depotenziate le misure dimostratesi più utili per consolidare la ripresa delle attività produttive e dell’occupazione, in particolare delle piccole imprese, oltre alla riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green».

Superbonus e incentivi

Con la bozza di disegno di legge di Bilancio per l’anno finanziario 2022, approvata nei giorni scorsi in Consiglio dei Ministri, ha preso forma il complesso quadro delle proroghe delle detrazioni edilizie, fortemente attese da imprese e contribuenti: estensione fino al 2024 per ecobonus, bonus ristrutturazioni, riduzione del bonus facciate, Superbonus per i condomìni fino al 2025, ma con aliquote decrescenti. Uno scenario quindi che, nonostante alcuni aspetti positivi, presenta rilevanti criticità sulle quali Confartigianato ANAEPA interverrà, nel corso dell’iter parlamentare. Nel dettaglio, si legge nel comunicato del Governo, gli incentivi per le ristrutturazioni al 50% e per l’ecobonus al 65% e le relative maggiorazioni sono prorogati fino al 2024 alle medesime aliquote. Il superbonus 110% è esteso al 2023 per i condomini e gli IACP, con riduzione al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni, la super detrazione al 110% è prolungata per il secondo semestre del 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche con la previsione di un tetto Isee. Il bonus facciate, infine, è confermato anche nel 2023 con una percentuale agevolata pari al 60%.

Padova

In soli due mesi (dal 21 apirle a fine giugno scorso), si era registarto, in provincia di Padova, un vero boom di pratiche. L’ufficio studi di Confartigianato del Veneto aveva stimato in 590 le pratiche presentate, per un ammontare ammesso a detrazione di 67 milioni di euro. Solo per il superbonus, Confartigianato, insieme a Smartland aveva stimato un giro d’affari complessivo, nella nostra provincia, di almeno 360 milioni di euro. Per capire quanto è significativo l’impatto dei bonus dell’edilizia sul tessuto economico basti pensare che a Padova, giusto per dare una dimensione, nel sistema casa operano oltre 10mila imprese artigiane con 19.300 addetti. «Se non bastasse – precisa Boschetto – ci sono altri due settori direttamente coinvolti con i bonus mobili e verde, prorogati sino al 2024, ma senza più la cessione del credito o lo sconto in fattura, il mobile-arredo, uno dei pilastri del made in Italy, che, in provincia di Padova conta su oltre 600 imprese artigiane e 2.300 addetti e le imprese del verde che sono 576 con oltre 1.000 addetti. Se non cambia il provvedimento, l’impatto per le nostre imprese sarà fortissimo».

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