La mappatura antisismica in diversi territori, soprattutto a Caltanissetta e Agrigento, era ferma al 2003. I deputati 5 Stelle avevano presentato un’interrogazione a dicembre per sollecitare Musumeci, Falcone e Armao a intervenire
“La classificazione sismica regionale dei comuni siciliani è stata finalmente allineata con quella nazionale. Dopo l’interrogazione all’Ars che abbiamo presentato a dicembre scorso e il pressing che abbiamo fatto incessantemente sul governo, si può dire che la battaglia è stata vinta. La mappatura sismica aggiornata dei comuni permetterà una corretta applicazione del Sisma Bonus – e di conseguenza anche del Superbonus 110% – in tutto il territorio siciliano”.
Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro e il capogruppo Nuccio Di Paola. Erano stati loro a sollecitare a dicembre scorso, con un atto parlamentare, il presidente della Regione Musumeci e gli assessori Falcone (Infrastrutture e mobilità) e Armao (Economia) a intervenire con urgenza per risolvere il problema.
“La misura nazionale del Sisma Bonus – ricordano Di Paola e Di Caro – non poteva essere applicata correttamente in diverse aree dell’Isola, come per esempio nelle province di Caltanissetta e Agrigento. Vi erano infatti delle incongruenze tra la classificazione sismica nazionale e quella regionale e in molti comuni siciliani non vi erano le condizioni per sfruttare le importanti agevolazioni fiscali legate ai lavori per ristrutturazioni e adeguamenti antisismici degli edifici. Un problema che era stato evidenziato anche dalla commissione Geotecnica e Strutture dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Caltanissetta. Gli elenchi dei Comuni sismici in Sicilia – proseguono i deputati M5S – risalivano al 2003 e non erano mai stati aggiornati seguendo l’evolversi della normativa nazionale e rispetto alla nuova mappatura dei territori a rischio sismico redatta dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La Regione Siciliana, in seguito alle nostre sollecitazioni, ha provveduto ai necessari aggiornamenti. Il problema ora può dirsi risolto”, concludono Di Paola e Di Caro.
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