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Rispunta un’ecotassa sulle auto termiche per spingere l’elettrico – Motor1 Italia

Incentivi auto, atto terzo. Dopo il tira e molla della legge di Bilancio, finito in un clamoroso nulla di fatto, la politica torna a muoversi sottotraccia su un argomento sorvegliato speciale tanto dai costruttori quanto dagli automobilisti. 

Una prima mossa in questo senso arriva dal Movimento 5 Stelle, con un ordine del giorno che chiede al Governo di impegnarsi a ripristinare l’ecobonus (solo per le elettriche) e le detrazioni per le ricariche domestiche, oltre alla cosiddetta ecotassa per le auto che emettono più CO2. Ma andiamo con ordine.

Una “correzione” ex post

Il testo, firmato dai deputati Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, potrebbe finire al vaglio del Parlamento già nei prossimi giorni, a valle del via libera alla Manovra. La ratio è evidentemente quella di tenere alta l’attenzione su uno dei temi più importanti rimasti fuori dalla legge di Bilancio, con una proposta formale che vorrebbe definire una linea politica per il medio-lungo termine. In questo senso, non si può escludere l’arrivo anche di altri ordini del giorno sull’automotive da parte di tutto l’arco parlamentare.

Parlamento

Partendo dal presupposto che “risulta cruciale dare agli incentivi per l’acquisto di autoveicoli a zero emissioni un orizzonte molto più lungo di quello attuale”, Chiazzese e Sut evidenziano nel documento che l’obiettivo dell’ecobonus è “non solo di indirizzare il comportamento di consumo e di utilizzo dei mezzi da parte dei cittadini, ma anche di dare certezze a produttori e consumatori sui disincentivi alla circolazione di mezzi inquinanti e consentire all’industria di pianificare gli investimenti”.

La triplice richiesta

Alla luce di ciò, l’atto vorrebbe impegnare il Governo su tre fronti a partire dallo stanziamento di “adeguate risorse” a sostegno del settore auto. In che modo? “Mantenendo la struttura attualmente prevista per l’ecobonus” e prorogandone la validità “almeno per tutto il 2022”, ma stavolta esclusivamente per le auto con emissioni tra 0 e 20 g/km di CO2. All’atto pratico, solo le elettriche (e quelle a idrogeno).

Un’analoga richiesta di proroga, “almeno per tutto il 2022”, è formulata poi “per la detrazione per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica”. La misura, in scadenza anch’essa a fine anno, prevede una detrazione in dieci quote annuali nella misura del 50% delle spese sostenute (per un ammontare complessivo non superiore a 3.000 euro).

E infine, come detto, c’è la richiesta di riattivare l’ecotassa per il 2022, anche nell’ottica di utilizzare i proventi ricavati “per finanziare il fondo per l’acquisto di veicoli elettrici”. La proposta, nello specifico, è quella di intervenire mettendo a punto nuovi scaglioni disincentivanti con i relativi importi, andando a pesare sulle nuove auto vendute come emissioni di CO2 superiori ai 160 g/km. Un giro di vite in più rispetto al precedente malus, che da inizio 2021 scatta a partire dai 191 g/km di CO2 emessi nel ciclo WLTP.

Emissioni CO2 (g/km) Imposta
191-210 1.100 €
211-240 1.600 €
241-290 2.000 €
290+ 2.500 €

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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