Ristrutturare casa senza spendere un euro, incentivando e rilanciando al contempo l’attività del settore edilizio. Un superbonus che copre la totalità della spesa (più un 10%) che consentirà di realizzare i lavori di miglioramento della classe energetica e di messa in sicurezza delle abitazioni a costo zero per i palermitani. Il decreto Rilancio prevede un aumento per l’ecobonus e il sismabonus, con un’aliquota che raggiunge il 110%.
Chi effettua lavori di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico sulla prima casa si vedrà restituire tutta la cifra spesa in cinque quote di pari importo, più un bonus aggiuntivo. Per accedere alla detrazione è necessario che ci sia un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o, comunque, qualora questo non sia possibile, che si arrivi alla classe energetica più alta.
Bisogna certificare che questo sia avvenuto attraverso la presentazione dell’Ape, l’attestato di prestazione energetica. Il bonus viene erogato come detrazione fiscale da restituire in cinque quote di pari importo. Chi effettua i lavori può anche decidere di cedere il suo credito alle banche o all’impresa che realizza i lavori: con questa seconda opzione, il credito viene ceduto ma lo sconto avviene direttamente in fattura.
Quali sono i lavori a costo zero
Come funziona il bonus ristrutturazione o ecobonus? E il sismabonus? Ecco tutti i dettagli. L’articolo 128 del decreto Rilancio prevede “incentivi per efficientemento energetico, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici”. La detrazione fiscale, al 110%, vale per i lavori effettuati dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
La spesa, come detto in precedenza, verrà rimborsata con cinque quote annuali di pari importo. Gli interventi che si potranno effettuare saranno quelli in ambito di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. L’aliquota del 110% vale per una serie di interventi che rientrano in quelli su cui è attualmente possibile una detrazione al 65%: vi rientrano anche “gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali”. La detrazione vale per spese non superiori a 60mila euro, cifra che può essere moltiplicata per il numero delle unità immobiliari.
Gli interventi nei condomini
Rientrano poi gli interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione: in questo caso l’ammontare non può andare oltre i 30mila euro, con lo stesso principio di moltiplicazione.
L’aliquota del 110% vale anche per gli interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti per il riscaldamento a pompa di calore: in questo caso la spesa massima è di 30mila euro. Nel caso di installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, la detrazione varrà sempre per il 110%: la spesa massima è di 48mila euro. Per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici negli edifici, invece, la detrazione varrà al 110% se abbinata ad altri interventi previsti dall’ecobonus.
La detrazione non vale per le seconde case
Chi può accedere a questi bonus al 110%? Sia i condomini che chi vive in singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale. La detrazione non vale per le seconde case.
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