

In qualunque intervento pubblico, la fase progettuale
rappresenta il perno attorno al quale ruota l’intero ciclo di vita
dell’opera. Quando però si opera in aree vincolate
– storiche, paesaggistiche o archeologiche – la
progettazione svolge un ruolo ancora più
importante: ignorare le esigenze di concertazione
preventiva, omettere indagini archeologiche o sottovalutare gli
adempimenti autorizzativi significa, di fatto,
compromettere sin dall’inizio la realizzabilità
dell’intervento, con conseguenti blocchi, perizie di
variante e ritardi difficilmente recuperabili.
Progettazione carente e ritardi nell’opera: richiamo ANAC su
verifiche e controlli
La delibera ANAC del 26
marzo 2025, n. 124, fotografa perfettamente questa
dinamica: un’opera con finalità pubbliche in pieno centro storico,
gestita con scarsa cura nella fase iniziale, è rimasta bloccata per
anni, con un avanzamento lavori fermo al 5%, nonostante gli
affidamenti siano partiti nel 2017. A pagarne il prezzo, spiega
l’Autorità, è la cittadinanza, privata dell’utilità di uno spazio
urbano qualificato.
Il caso riguarda una procedura ai sensi del d.Lgs. n. 50/2016
per la realizzazione
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