Roma torna a sognare e lo fa con il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, la più importante ciclovia turistica del paese che diventerà realtà a breve. Lo hanno dichiarato i diversi esponenti che negli anni hanno preso parte alla progettazione del percorso e che oggi, Lunedì 26.07, hanno partecipato alla diretta Facebook per fare il punto sul progetto.
Se c’è una cosa che emerge molto chiaramente dalla presentazione del GRAB è che non si tratterà solo di una “semplice pista ciclabile” di 50 km, ma di una nuova idea di città, un progetto a 360 gradi capace di avviare una grande opera di rigenerazione urbana diffusa che tra pochi mesi vedrà l’apertura dei primi cantieri.
La conferenza di presentazione del GRAB
Ad aprire la conferenza di presentazione del progetto ci ha pensato Riccardo Capecchi, tecnico del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) che ha sottolineato quanto il GRAB sia una realtà solida, già finanziata e in una fase di progettazione molto avanzata. Il progetto del GRAB rientra infatti tra i primi interventi promossi con la Legge 2 del 2018 che va a creare un ecosistema di ciclovie nazionali e locali su cui finalmente il ministero sta investendo tempo e risorse perché, come detto da Capecchi “la bicicletta è uno strumento di mobilità vera e propria, e oggi, grazie alle nuove tecnologie delle e-bike, pedalare è diventato ancora più accessibile a tutti. Il prossimo passo sarà creare un modello per la condivisione delle strada tra diversi mezzi, inoltre le amministrazioni devono dedicare spazio non solo per usare la bici, ma anche per parcheggiarla. I 250 milioni di euro di bonus bici saranno ben spesi solo se queste nuove biciclette verranno effettivamente utilizzate: è nostro compito fare in modo che questo accada” ha continuato il tecnico del Ministero.
Subito dopo ha preso la parola Alberto Fiorillo, tra i padri fondatori del progetto del GRAB, il quale ha ribadito quanto sia possibile immaginare una città diversa da quella attuale, che si può avere un’idea diversa dell’appia antica rispetto a ciò che è oggi e ancora, che l’obiettivo del GRAB è anche quello di ottenere un unico grande parco archeologico diffuso.
Fiorillo ha poi ringraziato tutti i sognatori che hanno dato una mano affinché il progetto arrivasse a questo punto, in particolare i ringraziamenti sono andati alle numerose realtà come associazioni, enti istituzionali, Confindustria, realtà informali e gli oltre 120 professionisti che insieme ai tecnici di Roma Servizi per la mobilità hanno trasformato un sogno in realtà.
Il progetto
Le anticipazioni sulle caratteristiche del percorso e sulle scelte progettuali sono state lasciate a Lucina Caravaggi, Prof al Dipartimento di Architettura della Sapienza Università di Roma: “Dare corpo al progetto senza tradire l’idea originale non è stato semplice, ma del resto si tratta di un’esperienza unica per la nostra città” ha detto Caravaggi.
“Il GRAB è un’infrastruttura dai molteplici benefici per il turismo, la popolazione locale, la mobilità sostenibile, e per valorizzare il verde di Roma attraverso veri collegamenti tra i parchi della città. Volevamo evitare che il progetto fosse la “classica pista ciclabile”, un nastro di asfalto colorato che va da A a B, per questo abbiamo pensato al GRAB come una linea magica capace di valorizzare le aree attraversate. Verranno garantiti dei dispositivi di continuità, in modo che il percorso sia ben riconoscibile, ma saranno rispettate le caratteristiche dei luoghi, ad esempio i materiali del progetto saranno diversi in base al contesto attraversato, un binomio tra tutela e riconoscibilità del percorso.”
Lucina Caravaggi si è poi spinta soffermata su alcuni dettagli, come l’attenzione data alla segnaletica e alla comunicazione del progetto, o sul fatto che molti chilometri di percorso verranno deimpermeabilizzati e sostituiti con nuove pavimentazioni drenanti.
Alla conferenza era presente anche Alessandro Fuschiotto di Roma Servizi per la Mobilità, società incaricata dall’amministrazione comunale per stilare il progetto definitivo e per seguire i vari iter procedurali. Roma Servizi per la Mobilità ha di fatto il compito di trasformare il sogno in realtà, di applicare le diverse tecniche progettuali, facendo attenzione al rispetto della normativa e alle esigenze dei tantissimi interlocutori.
Fuschiotto ha dichiarato che il progetto del GRAB è suddiviso in 6 lotti funzionali, di cui 3 stanno per andare in conferenza dei servizi, in modo che entro fine anno avremo i primi progetti definitivi. Come data ultima è importante considerare il Giubileo del 2025, per questo il GRAB sarà da finire entro il 2024. “Nel 2022 andranno a gara i vari lotti, per questo crediamo che entro il 2022 avremo già i primi cantieri aperti“ ha detto Fuschiotto.
A supporto del GRAB
Tra i presenti alla conferenza anche Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica che ha sottolineato ancora una volta l’importanza strategica del GRAB, una grande opportunità attesa da decenni per collegare il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, le Mura Aureliane e il Parco dell’Appia in un’unica soluzione a cielo aperto.
Il GRAB sarà l’occasione per chiudere al traffico di attraversamento la via Appia, che non potrà più essere utilizzata come scorciatoia al traffico, per questo verrà dotata di appositi varchi elettronici per garantire l’accesso ai residenti.
Hanno espresso la loro soddisfazione per il traguardo anche Maurizio Gubbiotti, di Roma Natura che crede nel GRAB come attivatore per una nuova idea di città, che sappia mettere in relazione tra loro i diversi parchi di Roma. Così come Annalisa Corrado, di Green Italia, la quale ha sottolineato come questi cambiamenti possano essere alla base per rendere le nostre città più resilienti al cambiamento climatico.
A conclusione della conferenza ha parlato Edoardo Zanchini, presidente di Legambiente, il quale ha sottolineato che il lavoro fatto dalle associazioni non finisce qui ma che anzi, sarà necessario fare i “cani da guardia” dell’opera, in modo che date e obiettivi vengano rispettati.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.