

Se c’è una certezza, in questo Paese, è che l’incertezza
normativa è diventata la regola. In un’Italia dove l’edilizia
privata è ostaggio di norme scritte male, applicate peggio e
interpretate in modo schizofrenico, il Testo Unico Edilizia o TUE
(d.P.R. n. 380/2001)
continua a essere oggetto di interventi a raffica, figli di una
logica emergenziale che nulla ha a che fare con la pianificazione
legislativa.
Un Testo Unico per modo di dire
Da anni ormai, il TUE viene modificato a colpi di Decreti-Legge
e leggi di conversione: strumenti pensati per affrontare situazioni
eccezionali ma ormai usati come scorciatoie per sopperire
all’assenza di una visione strutturale. Il risultato? Un mosaico
normativo sempre più incoerente, con provvedimenti che entrano in
vigore immediatamente, lasciando gli operatori del settore in un
limbo operativo e giuridico.
Due i problemi principali:
- tempistiche impossibili: le norme entrano in vigore da un
giorno all’altro, ma enti locali e professionisti non hanno il
tempo (né spesso i mezzi)
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