Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieEco BonusSalvare il superbonus 110% per salvare l’economia – Lavori Pubblici

Salvare il superbonus 110% per salvare l’economia – Lavori Pubblici

Salvare il superbonus 110% per salvare l'economia - Lavori Pubblici

Da ottobre 2021 l’attenzione sul superbonus 110% si è spostata
su altri argomenti che non riguardano più gli interventi di
riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico. Si è
cominciato a parlare di frodi, caro materiale, spese raddoppiate,
termine degli stanziamenti che hanno avuto come unico risultato
quello di modificare il meccanismo delle opzioni alternative.

Diciamolo subito, il problema del superbonus 110% non è più la
regolarità degli interventi e il loro controllo, ma aver bloccato
di colpo la cessione del credito che ha spiazzato contribuenti,
imprese e professionisti su lavori in corso. Oggi sono in piedi
cantieri avviati su regole diverse in un mercato di libero scambio
dei crediti maturati che, chiaramente, ha determinato il
proliferarsi di interventi di superbonus su tutto il territorio
nazionale.

Di solo ecobonus 110% sono stati realizzati oltre 33 miliardi di
investimenti in due anni.

Il blocco della cessione del credito

Con il blocco della cessione dei crediti fiscali, imprese e
professionisti si sono ritrovati senza la possibilità di spendere
il credito indiretto maturato a fronte di sconto in fattura ai
committenti. La conseguenza è stata evidenziata dal Sottosegretario
all’Economia e delle Finanze, Maria Cecilia Guerra, che rispondendo
ad una interrogazione parlamentare ha rilevato che il totale
complessivo dei crediti presenti sulla piattaforma Cessione
dell’Agenzia delle Entrate e non ancora accettati da oltre 30
giorni è pari a 5,396 miliardi di euro, di cui:

  • circa 3,684 miliardi fanno capo agli interventi che accedono al
    Superbonus 110%;
  • circa 1,491 miliardi sono riferiti agli altri bonus
    edilizi.

Imprese a rischio fallimento

Numeri strabilianti che corrispondono alla crisi del settore
dell’edilizia. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della
Piccola e Media Impresa ha rilevato che ad oggi sono 33mila le
imprese artigiane a rischio fallimento, con la perdita di 150mila
posti di lavoro nella filiera delle costruzioni, a causa della
mancata conversione in denaro di quasi 2,6 miliardi di crediti. In
pratica, uno sconto in fattura ogni sei è rimasto bloccato al
successivo passaggio.

Come indica il report della CNA, la conseguenza è l’enorme crisi
di liquidità e la difficoltà ad onorare i pagamenti. All’interno
del campione di imprese intervistate, sarebbe emerso che:

  • il 45,9% non ha pagato i propri fornitori;
  • il 30,6% non sta pagando tasse e imposte;
  • il 21,1% non riesce a pagare salari e stipendi;
  • il 68,4% delle imprese vede concretizzarsi la possibilità della
    sospensione dei cantieri già avviati;
  • il 90,3% rileva il mancato avvio di nuovi cantieri;
  • il 48,6% parla di rischio fallimento.

Numeri sui quali Governo e Parlamento dovrebbero interrogarsi
con la consapevolezza che salvare il superbonus significa salvare
l’economia reale. Poi si potranno anche bloccare nuovi interventi
ma il problema da risolvere nell’immediato è l’esposizione
economica in cui si trova chi ha già maturato un credito e non
riesce a rivenderlo.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment