“Gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici in territorio sammarinese, alla luce delle misure introdotte con l’Ecobonus e visto l’art. 57 della Legge 223/2020, sono stati rivisti dal Decreto Delegato n°83/2021, che aggiorna così le precedenti norme in materia contenute nei decreti n°51/2017 e n°120/2014”.
Lo riferisce un comunicato della Segreteria di Stato per il Territorio. “Seguendo le linee guida del PEN 3 – Piano Energetico Nazionale – il decreto riorganizza gli incentivi per la riqualificazione energetica, trasformandoli progressivamente da crediti a fondo perduto a sistema di detrazioni fiscali, seguendo le linee guida adottate in tutti gli Stati dell’Eurozona. Verranno comunque mantenuti una parte di incentivi a fondo perduto per interventi di efficientamento energetico, diminuendo progressivamente gli importi massimi incentivabili. Per tale motivo i contributi a fondo perduto saranno dedicati esclusivamente alle persone fisiche che non riescono ad accedere agli altri incentivi.
In questi giorni sulla stampa locale sono state numerose le prese di posizione da parte della politica e di alcune Associazioni di Categoria, rilevando come il nuovo Decreto peggiori quelli precedenti. Teniamo a precisare che la razio di questo provvedimento è quella di favorire ed incentivare i cittadini che effettuano gli interventi piuttosto che le imprese che eseguono il lavoro su commissione del cittadino.
Infatti, il nuovo decreto, in virtù di queste modifiche introdotte, riorganizza le cumulabilità degli incentivi e ripristina l’aliquota della monofase dal 5% al 17% per l’acquisto dei materiali e tecnologie FER che ricadono nell’ambito della obbligatorietà prevista dalla Legge n.48/2014 o che nel regime volontario di interventi beneficianti delle diverse tipologie di incentivo quali fondo perduto, conto interessi deducibilità, detrazioni o Ecobonus. Si ricorda infatti che l’aliquota agevolata della monofase fu introdotta al 5% con la Legge n.135/2006 quando non vi era ancora alcun incentivo, quindi in assenza di Piano Energetico Nazionale, di Legge energetica 72/2008 e successivi decreti attuativi.
Il ripristino dell’aliquota monofase è bilanciato dal potenziamento della quota massima detraibile in quanto come già ribadito, per favorire il cittadino che effettua l’intervento.
Si aumenta così la possibilità per il cittadino di detrarre in 15 anni il 100% della spesa sostenuta fino ad un importo di € 15.000,00 anziché € 5.000,00 in 10 anni (€1.000,00 all’anno per 15 anni anziché € 500,00 per 10 anni). Con il nuovo incentivo introdotto sarà pertanto possibile finanziare piú interventi contemporaneamente ovvero la sostituzione infissi, l’isolamento termico, sostituzione caldaia, impianto fotovoltaico e solare termico, a differenza della norma precedente con cui si riusciva a finanziare un solo intervento e quindi la sostituzione infissi o isolamento termico o sostituzione caldaia o fotovoltaico o solare termico.
Un’ulteriore agevolazione è quella di incentivare impianti fotovoltaici che coprono un consumo di energia elettrica dell’unità immobiliare del 50% anziché 100%. Questo intervento favorirà coloro che, per ragioni tecniche, disporranno di superfici di ridotte dimensioni ove installare i propri pannelli. Altro aspetto di rilievo è l’eliminazione del limite dei 6kW per la potenza degli impianti fotovoltaici consentendo alle persone fisiche e operatori economici di realizzare impianti fotovoltaici fino alla potenza massima di 100 kW, anche in regime speciale di scambio sul posto.
Stefano Canti (Segretario di Stato al Territorio e all’Ambiente): “Comprendo le osservazioni mosse dalle Associazioni di Categoria a tutela delle imprese e comunico sin d’ora la mia disponibilità ad un confronto al fine di giungere ad un emendamento condiviso che possa salvaguardare il periodo temporale transitorio dei lavori in corso e dei preventivi già emessi. Anche questo intervento, pertanto, è volto ad incentivare politiche di sostenibilità ambientale e la green economy.”
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