

È legittimo rigettare una SCIA in assenza del
consenso del condominio? Può l’amministrazione
entrare nei rapporti tra privati? La risposta della giustizia
amministrativa è decisa e univoca, come dimostra la
sentenza del TAR
Sicilia del 3 febbraio 2025, n. 440, con cui è
stato accolto il ricorso contro la revoca in autotutela di
una SCIA per cambio di destinazione d’uso senza
opere di un locale da negozio a garage, sostenendo la
necessità del previo consenso dell’assemblea condominiale.
SCIA per cambio di destinazione d’uso senza opere:
necessario l’assenso del condominio?
Nel caso in esame, il ricorrente aveva presentato una SCIA per
modificare la destinazione d’uso di un’unità immobiliare di
proprietà esclusiva, situata in un condominio, da negozio
a deposito/garage, senza realizzazione di alcuna opera edilizia.
Dopo un primo via libera del Comune, il condominio si è opposto
chiedendo l’annullamento, poi disposto in
autotutela dall’amministrazione, che ha anche ordinato il
ripristino della destinazione d’uso originaria.
A seguito di ciò, l’interessato ha presentato una nuova
SCIA, integrando
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