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SCIA in sanatoria: l’accertamento di conformità pre e post Salva Casa

SCIA in sanatoria: l'accertamento di conformità pre e post Salva Casa

Il decreto Salva Casa ha modificato la disciplina
sull’accertamento di conformità, con l’inserimento
nel Testo Unico Edilizia dell’art. 36-bis, relativo alle
ipotesi di parziali difformità e di variazioni essenziali.

SCIA in sanatoria: ci vuole provvedimento espresso della
PA?

Le disposizioni dell’art. 37, comma 4 del Testo Unico
Edilizia, abrogato dallo stesso D.L. n. 69/2024, continuano
però ad applicarsi alle casistiche precedenti l’entrata in vigore
della normativa.

Una norma non di semplice interpretazione, con importanti lacune
sull’iter procedurale e che ha portato alla formazione di diversi
orientamenti in giurisprudenza:

  • secondo un primo filone, il silenzio sull’istanza di SCIA in
    sanatoria ai sensi dell’art. 37 si qualificato come quello di cui
    al precedente art. 36 (silenzio-rigetto);
  • per un secondo orientamento, va applicata la disciplina sul
    silenzio assenso di cui all’art. 19 della Legge n. 241/1990;
  • infine, un ultimo orientamento, riteine che il
    procedimento si ritiene concluso favorevolmente per il privato solo
    in presenza di un provvedimento espresso dell’amministrazione
    procedente, pena la sussistenza di un’ipotesi di silenzio
    inadempimento.

Ed è a quest’ultimo che si riferisce il TAR
Campania
con la
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