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SCIA in sanatoria: serve un provvedimento espresso della P.A.?

SCIA in sanatoria: serve un provvedimento espresso della P.A.?

In attesa che il Legislatore si decida sul percorso di riforma
della normativa edilizia italiana, esistono delle questioni
irrisolte che la giurisprudenza non è ancora riuscita a definire
nel dettaglio. Tra queste il procedimento che sottende
all’accertamento di conformità mediante l’art. 37 del d.P.R. n.
380/2001 (Testo Unico Edilizia), ovvero la SCIA in sanatoria.

Sanatoria edilizia: come si ottiene

Preliminarmente occorre ricordare che, leggi speciali a parte
(condono edilizio), le possibilità sananti di eventuali abusi
edilizi sono parecchio vincolate e, fiscalizzazione a parte (altra
problematica che meriterebbe più attenzione), limitate alle
disposizioni contenute negli articoli 36 e 37 del Testo Unico
Edilizia.

L’art. 36 definisce l’accertamento di conformità per gli
interventi realizzati in assenza o difformità dal permesso di
costruire o dalla SCIA alternativa. Il successivo art. 37, invece,
definisce la sanatoria per gli interventi realizzati in assenza o
difformità dalla SCIA ordinaria. Mentre, però, l’art. 36 prevede un
termine perentorio di 60 giorni dalla presentazione dell’istanza
decorsi in quali la stessa si intende rifiutata (silenzio-rigetto),
l’art. 37
…continua a leggere

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