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SCIA in sanatoria: serve un’interpretazione autentica

SCIA in sanatoria: serve un'interpretazione autentica

Qualsiasi discussione su difformità e abusi edilizi va sempre di
pari passo con le possibilità di sanatoria offerte dall’attuale
normativa edilizia (il d.P.R. n. 380/2001, cosiddetto Testo Unico
Edilizia).

Difformità edilizie e abusi

In questa discussione, il primo aspetto da considerare riguarda
il grado di non conformità relativo all’intervento che, com’è noto,
può essere soggetto:

  • a regime di edilizia libera;
  • a regime di edilizia “quasi libera” perché necessita comunque
    di una comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) da un
    tecnico;
  • a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) che può
    essere “leggera” o “pesante” (la c.d. Super-SCIA);
  • a permesso di costruire.

Prescindendo la regime abilitativo esiste una formula sempre
valida per qualsiasi intervento che dovrà essere realizzato “Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici
comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore
aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in
particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio,
igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica,
di tutela dal rischio idrogeologico, nonché delle disposizioni
contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio,
…continua a leggere

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