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Sconto in fattura boomerang – ItaliaOggi.it – Italia Oggi

Il nuovo meccanismo prevede blocchi fino a 30 giorni
Il nuovo meccanismo prevede blocchi fino a 30 giorni

Scarto dell’opzione per lo sconto in fattura con effetto boomerang per il fornitore. Se l’Agenzia delle entrate, sulla base delle nuove disposizioni antifrode contenute nel dl 156/2021, annulla gli effetti dell’opzione per la cessione del credito al fornitore che ha applicato lo sconto, su quest’ultimo ricade la necessità di riscuotere, quanto prima, il sopravvenuto credito verso il cliente. Lo scarto dell’opzione rappresenta infatti una condizione sopravvenuta che finisce per alterare i termini contrattuali inizialmente stabiliti fra il fornitore e il cliente che commissiona i lavori sull’immobile. Concedere lo sconto in fattura su agevolazioni fiscali quali il Superbonus o il bonus facciate significa, in termini puramente monetari, che il fornitore (molto spesso un general contractor), oltre ai normali rischi insiti nell’esecuzione delle opere edilizie, ha deciso di accollarsi, interamente o quasi, anche la gestione finanziaria dell’intervento. Nel momento in cui il fornitore ha applicato lo sconto in fattura per l’importo totale della stessa, come avviene nel superbonus, o per il 90% nel caso del bonus facciate, attende con ansia l’arrivo sul proprio cassetto fiscale dei crediti fiscali ceduti dal beneficiario per effetto del buon esito dell’opzione da questi inoltrata all’Agenzia delle entrate. In condizioni normali, senza i blocchi preventivi possibili dopo l’entrata in vigore del decreto antifrodi (dl 156/2021), il general contractor riceveva i crediti fiscali oggetto di sconto in fattura attorno al giorno 10 del mese successivo a quello in cui il cliente, sulla base della fattura ricevuta, procedeva all’inoltro dell’opzione telematica all’Agenzia delle entrate. Ricevuti i crediti fiscali il general contractor, salvo i casi di utilizzo diretto degli stessi, procedeva poi con la gestione finanziaria degli stessi cedendoli a sua volta all’istituto di credito di sua fiducia. Questo successivo passaggio aveva tempi tecnici variabili a seconda degli istituti di credito e dei rapporti contrattuali in essere. Alla luce di quanto sopra si può comunque affermare che attraverso lo sconto in fattura, il general contractor o il fornitore, dovevano preventivare un tempo tecnico di circa un mese, un mese e mezzo, fra l’emissione della fattura e la monetizzazione della stessa. In uno scenario di tal genere, che già di per sé richiede una capacità finanziaria di un certo spessore, un blocco di trenta giorni da parte dell’Agenzia delle entrate all’opzione per la cessione del credito o, peggio ancora, lo scarto della stessa, rischia di generare una vera e propria tensione finanziaria non preventivata, sul prestatore dell’opera. Nel caso di scarto della fornitura da parte dell’Agenzia delle entrate il fornitore dovrà infatti passare all’incasso del credito relativo ai lavori effettuati previa però l’annullamento della fattura emessa nella quale è indicato lo sconto in fattura e nella quale il totale da corrispondere non è quello che si rende invece dovuto a seguito dell’annullamento dell’opzione. Va da sé che nell’ipotesi in cui il cliente abbia difficoltà nel corrispondere l’intero importo della prestazione non più scontata, per il general contractor, o per il fornitore singolo, i problemi possono diventare davvero seri. Bisogna solo augurarsi che il nuovo meccanismo che prevede blocchi fino a trenta giorni nell’accettazione delle istanze di cessione o addirittura il loro scarto, sia limitato a casi estremi nei quali i profili di rischio di frodi sono così elevati da far passare in secondo piano anche l’incolumità finanziaria dell’impresa che ha praticato lo sconto in fattura.

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