Cessione credito e Superbonus: come ridurre i tempi e snellire procedure, senza sprecare la grande intuizione del Decreto Rilancio.
Da almeno sei mesi, nel vocabolario di tutti e nei piani strategici di banche e imprese è entrata con decisione una nuova parola, ricca di significati: Superbonus. Nato per rafforzare le due detrazioni Ecobonus e Sismabonus, questa nuova misura costituisce la principale agevolazione prevista dal Decreto Rilancio per dare nuovo slancio all’edilizia, già da anni uno dei settori economici maggiormente in crisi. In due parole, la grande novità del Superbonus è la detrazione del 110% delle spese sostenute per gli interventi di potenziamento del rendimento energetico degli edifici ed il miglioramento delle prestazioni antisismiche. Un’opportunità senza precedenti che, di fatto, rende possibile il finanziamento per intero della spesa, abbattendo le imposte sull’IRPEF.
Una partenza lenta
Nonostante le potenzialità della misura, ad oggi i dati in possesso dell’Enea e dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile rivelano un forte rallentamento nell’accesso al Superbonus 110. Nonostante le numerose proroghe e semplificazioni introdotte nel corso degli ultimi mesi, resta infatti troppo complicato ottemperare a tutte le procedure per attivarlo e restano ancora molti i dubbi sui requisiti per poterlo richiedere. Se si analizzano i dati sull’utilizzo effettivo dei fondi dedicati al Superbonus, il quadro risulta ancora più evidente: appena 670 milioni di euro utilizzati a fronte dei 18,7 miliardi di risorse stanziate per finanziarlo. Risultati davvero poco incoraggianti per una misura che dovrebbe, almeno sulla carta, portare grandi vantaggi a diversi attori:
- privati o condomini, che possono effettuare lavori di efficientamento energetico e sismico nella propria abitazione praticamente a costo zero;
- imprese edili, che possono attivare nuovi cantieri in un momento di forte crisi;
- banche, assicurazioni e società di investimento che possono finanziare completamente i lavori, percependo quel 10% in eccesso rispetto all’effettivo costo del progetto.
Un’unica misura, insomma, che può portare vantaggio a numerosi beneficiari, ma che allo stato attuale ancora non è riuscita a partire con il vigore che ci si aspettava. Alla luce di questi risultati, il nuovo Governo Draghi, si è già attivato per introdurre importanti semplificazioni per l’accesso al Superbonus 110%. L’obiettivo è snellire le procedure e fornire una omogeneità normativa che faciliti la strada al contribuente. Le prime novità che potrebbero essere introdotte, stando alle anticipazioni, sarebbe l’introduzione di un’aliquota unica al 75%, l’estensione della platea di beneficiari per la misura e una riduzione dei tempi di rimborso, oltre a una serie di semplificazioni che investirebbero il processo di asseverazione da parte dei tecnici.
Parola d’ordine: tempestività
Potrebbe quindi arrivare presto un Superbonus 110% più accessibile, snello e immediato. In mancanza di tali semplificazioni nella misura, c’è comunque chi nei mesi passati ha dato vita a iniziative proprie con l’obiettivo di facilitare l’accesso di imprese e privati alle agevolazioni di Governo, supportando concretamente la ripartenza. In questo contesto è nata a fine 2020 l’intuizione di Finanza.tech di offrire un servizio di cessione e liquidazione crediti d’imposta che fosse il più semplice e tempestivo possibile, per far fronte a tutti i rallentamenti che privati e imprese già incontrano nel processo di ottenimento del credito.
“La tempestività in questo momento è fondamentale.” afferma Nicola Occhinegro, CEO e fondatore di Finanza.tech “Ridare liquidità a imprese e privati in tempi brevi è il punto di partenza necessario per metterli nelle condizioni di ripartire con le proprie attività e attivare così un circolo virtuoso che davvero faccia ripartire l’economia reale in Italia. Noi abbiamo trovato il modo di farlo in tempi brevissimi, accelerando ulteriormente il processo.”
Tempestività che non si ottiene, naturalmente, a discapito della sicurezza: ogni soggetto cedente, che sia impresa o privato, viene sottoposto a un’attenta verifica reputazionale prima che il suo credito venga accettato nel cassetto fiscale di Finanza.tech. Al contrario, tutte le verifiche burocratiche e documentali non vengono ripetute anche dalla fintech, dando per buone le valutazioni effettuate dai tecnici asseveratori che hanno portato il soggetto cedente a ottenere il credito oggetto di cessione.
Un ulteriore passo avanti in fatto di rapidità Finanza.tech lo ha fatto a febbraio, con il lancio della nuova modalità di liquidazione definita “Speedy”, valida per i crediti fino a 15mila euro: consente al cliente di ricevere il denaro sul proprio conto entro 24 ore dal momento della ricezione dei crediti nel cassetto fiscale, invece che nei canonici 15 giorni – tempistica già ritenuta benchmark di tempestività dalle stesse aziende che hanno scelto Finanza.tech.
La rapidità unita a un’esperienza comoda e semplice, basata sull’interazione digitale tramite la piattaforma e moderata dal team di analisti finanziari di Finanza.tech, rispondono al meglio alle esigenze dei molti che hanno provato il servizio in questi mesi. Grazie alla user experience e alle promesse mantenute, aziende e privati continuano ad appoggiarsi con rinnovata convinzione alla fintech per le operazioni di cessione crediti.
Su questa linea sono attese le misure di ristrutturazione del Superbonus 110% in arrivo dal Governo Draghi, che si spera possano portare davvero una svolta nell’accesso alle agevolazioni, iniettando tempestività anche a monte del processo e ribaltando i risultati finora ottenuti. L’obiettivo di tutti deve essere comune: dare supporto concreto e immediato alla ripartenza del settore edile e dell’economia reale del Paese.
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