E ora il dl Brunetta
Ma già si prepara un nuovo braccio di ferro sul prossimo decreto legge, quello sulle assunzioni rapide nella pubblica amministrazione. Si tratta del terzo passo necessario a garantire la realizzazione, entro il 2026, degli investimenti pubblici inseriti nel Pnrr spedito a Bruxelles, condizione per ottenere i circa 200 miliardi di risorse Ue, a partire dall’anticipo, circa 24 miliardi, che dovrebbe arrivare entro l’estate. Del duello, questa volta soprattutto tra i ministri, sulle assunzioni si è avuto un assaggio nei giorni scorsi, quando la pressione congiunta dei titolari di Beni culturali, Innovazione, Transizione ecologica, Infrastrutture, e altri ha indotto il premier Mario Draghi a stralciare dal dl Semplificazioni la norma che autorizzava l’assunzione di 350 tecnici a termine e di una trentina di dirigenti a tempo indeterminato al ministero dell’Economia, rinviandola appunto al decreto sulle assunzioni, la cui «unitarietà» è stata difesa anche dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che lo sta mettendo a punto.
Valanga di assunzioni
Tutti i ministri spingono per rafforzare le proprie strutture, dopo anni e anni di rigido blocco del turn over, ma non tutte le richieste potranno essere accolte. Oltre alle 350 assunzioni previste al Tesoro per il monitoraggio e la rendicontazione dello stato di avanzamento dei lavori del Pnrr, lo stesso piano prevede solo per la giustizia circa 16mila assunzioni a termine, per smaltire gli arretrati, e mille tecnici ed esperti, sempre a tempo determinato, negli enti locali.
Selezione in 100 giorni
Obiettivo del decreto Brunetta è il potenziamento degli organici della pubblica amministrazione attraverso assunzioni qualificate in 100 giorni. Che avverranno non più attraverso i tradizionali concorsi pubblici, che possono richiedere anche 3-4 anni. Ci sarà invece, come prevede il Pnrr, un portale unico di reclutamento, ovvero una piattaforma on line sulla quale incrociare offerta e domanda di lavoro. Le amministrazioni renderanno noti i loro fabbisogni e le persone potranno candidarsi con il loro curriculum. I profili ricercati nell’ambito del Pnrr, trattandosi di incarichi a termine (per esempio, 3 anni più 2, per arrivare al 2026, termine fissato dalla Ue per il completamento degli investimenti del piano) potranno essere convocati dalle singole amministrazioni e selezionati con una procedura rapida: di regola, niente più prove scritte, ma solo orali. Trattandosi di tecnici di alto profilo (ingegneri, manager, esperti delle varie branche del diritto, ecc.) il colloquio sarà decisivo per valutare i titoli e le esperienze professionali, un po’ come avviene nel privato. Sarà infine riformato anche l’accesso alla dirigenza con l’obiettivo di sburocratizzare il processo di selezione e premiare il merito.
Otto grandi opere
Tornando al dl Semplificazioni, una novità è la procedura ultraveloce per 8 grandi opere, con tempi contingentati in tutte le fasi autorizzative e poteri sostitutivi del premier, per supere inerzie e ostacoli che compromettano il rispetto dei tempi. Queste le opere: Av (alta velocità ferroviaria) Salerno-Reggio Calabria; Av Palermo-Catania-Messina; Av Battipaglia-Potenza-Taranto; potenziamento della ferrovia Verona-Brennero; diga di Campolattaro (Campania) ; sistema idrico del Peschiera (Lazio); diga foranea di Genova; potenziamento del porto di Trieste.
Source: corriere.it
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