Abolizione del canone annuale versato ai comuni, Iva al 10% e inclusione nel bonus mobilità: sono alcune delle proproste che Share Now, operatore di car sharing a flusso libero, sta portando avanti sia in autonomia sia in concerto con Assosharing e Aniasa. Una serie di provvedimenti volti a sostenere un settore che ha subito una pesante contrazione a causa dell’emergenza sanitaria e che, nonostante le indubbie difficoltà, ha continuato a svolgere il suo servizio al pubblico in piena sicurezza per l’utenza.
Via il canone. Come già avviene a Roma e, in via temporanera, a Torino, Share Now chiede l’abolizione del canone che viene versato alle amministrazioni comunali. “Un controsenso”, si legge in una nota, “chiedere agli operatori di pagare per la sosta dei veicoli condivisi, quando sono proprio i servizi di car sharing a liberare il suolo pubblico e ad abbattere drasticamente la necessità di parcheggi”.
Iva allineata. La seconda msura proposta prevede l’abbattimento dell’Iva al 10%, la stessa prevista in materia di trasporto urbano di persone. Secondo Share Now, il car sharing a flusso libero, sebbene sia un servizio gestito da operatori privati, rientra a tutti gli effetti nel network dei trasporti urbani messi a disposizione dei cittadini. Per questo anch’esso dovrebbe rientrare tra i servizi gravati dell’Iva del 10%, anziché al 22%, come previsto in altri ambiti.
Bonus mobilità. Il contributo dello Stato (fino a un massimo di 500 euro) ha favorito biciclette, monopattini o mezzi similari e incentivato l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale, esclusi però quelli mediante autovetture. Share Now chiede di rinnovare il bonus includendo tra i servizi acquistabili anche il car sharing. Non solo: molti comuni stanno pensando a piattaforme MaaS che abilitino l’integrazione tra le diverse opzioni di mobilità sostenibile presenti in città allo scopo di disincentivare l’uso dell’auto privata. Siccome alcune amministrazioni hanno richiesto al mondo dello sharing di predisporre dei voucher scontati per invogliare gli utenti, sarebbe auspicabile che tali bonus fossero erogati tramite fondi pubblici.
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