Bonus e Recovery plan lanciano la sfida per chiudere i cantieri siciliani | Roberto Chifari – CorriereTv CONTINUA A LEGGERE »
Grandi opere e appalti pubblici pronti per essere sbloccati grazie anche al Recovoery Fund. La Sicilia punta al rilancio delle grandi infrastrutture. A Palermo in sospeso c’è la fine dei lavori dell’anello ferroviario, del Passante e del collettore fognario. La questione del cantiere Bolognetta (CMC), che vede impegnati proprio in questi giorni in un confronto serrato il sindacato ed il viceministro Cancellieri, al fine di garantire i livelli occupazionali, le dovute retribuzioni dei lavoratori e la ripartenza dei lavori nel più breve tempo possibile della Palermo-Agrigento. Affrontare anche altre vertenze territoriali quali lo stato dell’arte dei lavori inerenti la Metropolitana di Palermo, la realizzazione del raddoppio ferroviario di Cefalù. A Catania l’autostrada per Ragusa, il centro polifunzionale per la Polizia. La Siracusa-Gela e le altre grandi opere che attendono l’ultimo passaggio per essere sbloccate. «Le opportunità oggi ci sono – dichiara Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo – a partire dalle più note, come il Recovery Plan e l’ecobonus 110%, le opportunità di azione e gli investimenti economici sono considerevoli, ma come UIL abbiamo il dovere di lanciare un appello affinché queste risorse siano addizionali e non sostitutive alle risorse già disponibili come quelle dei patti per il sud e il master plan». De Vardo sostiene che «senza progettualità e sburocratizzazione del sistema amministrativo non c’è futuro e non c’è sviluppo. Noi come sindacato vigileremo e saremo “col fiato sul collo” degli enti appaltanti e di quelli preposti alla valutazione tecnica e autorizzativa, che troppo spesso ormai per carenza di personale o per le farraginose pastoie burocratiche hanno dilaniato un sistema mediante la non esitazione delle richieste di autorizzazione urbanistica di inizio lavori». L’obiettivo è colmare un gap tutto meridionale e in particolare a livello siciliano che vede le nostre infrastrutture indietro di oltre 40anni col resto d’Europa.
(Le interviste a Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo e Francesco Danese, segretario della Filca Cisl Palermo-Trapani)
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