Un nuovo prezziario unico per i materiali necessari alla ricostruzione per il sisma del centro Italia. E un incremento dei costi parametrici, ovvero del massimo finanziabile per ogni cantiere, pari al 20% per gli edifici residenziali. Percentuale che sale al 25% per gli immobili produttivi. E, ancora, sono previste particolari maggiorazioni di un ulteriore 25% per gli edifici uni e bifamiliari isolati, per quelli con danni gravissimi, e del 20% per gli altri, e vengono introdotti meccanismi che portano il contributo ad aumentare, in alcuni casi, di quasi il 50%. Per gli immobili produttivi il nuovo costo parametrico viene maggiorato di un ulteriore 30% per gli edifici in cemento armato e del 40% se realizzati in acciaio. Lo stabilisce l’ordinanza che il commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, ha firmato ieri e che attende ora l’approvazione da parte della Corte dei Conti.
“Uno strumento di sintesi tra i prezziari regionali – ha spiegato Legnini – che rimarranno comunque opzionali, che tiene conto dell’impennata dei prezzi a causa dell’incremento dei costi delle materie prime e l’esplosione dei prezzi dell’energia. In questo modo, con un ulteriore sforzo e un incremento inevitabile della spesa complessiva, vogliamo evitare che la ricostruzione si fermi. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi”.
Il prezziario unico sarà poi adeguato ogni sei mesi sulla base dei rilievi dell’osservatorio dei prezzi che verrà istituito. Prezziario e costo parametrico potranno essere applicati, oltre che alle nuove richieste di contributo, a quelle già presentate e non ancora approvate, a quelle precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal primo gennaio 2021, relativamente alle lavorazioni effettuate a partire da luglio 2021.
“La ricostruzione post sisma 2016 – ha aggiunto il commissario – aveva registrato un notevole balzo avanti nel corso del 2021, nonostante le difficoltà attraversate negli ultimi due anni, legate alla pandemia. Negli ultimi mesi, purtroppo, a causa dell’esplosione dei prezzi dovuta alla diffusione del 110% e ora della guerra, che ha determinato gravissime difficoltà nel reperimento di materiali e imprese disponibili, si è determinato prima un rallentamento e poi un blocco di molti cantieri. Con la nuova ordinanza sui prezzi intendiamo mettere in sicurezza la ricostruzione”.
“Rinnovo l’appello ai professionisti e alle imprese di tornare a lavorare nei cantieri del post sisma, perché adesso la ricostruzione è affidabile, sicura. Non c’è problema di liquidità per i lavori nel cantiere più grande d’Europa, che è garantita dalla Cassa Depositi e Prestiti” come dimostra, ha sottolineato ancora, “la stabilizzazione fino al 2025 del Superbonus 110% per tutte le categorie di edifici residenziali” e come confermano “i 315 milioni di euro di lavori pagati alle imprese in questi primi quattro mesi dell’anno”. Oltre che affidabile, torna a essere appetibile per le imprese, grazie a “un pacchetto di misure straordinarie che risponde in modo adeguato alla grave sofferenza delle imprese, conseguente al forte aumento dei prezzi”.
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