Uno sportello telefonico per districarsi nella giungla burocratica del post-terremoto. Se ne occuperà Cittadinanzattiva, associazione di consumatori che già in passato aveva aderito a iniziative simili dopo il sisma de L’Aquila nel 2009 e in Emilia nel 2012.
I cittadini dei Comuni colpiti dalla sequenza sismica del 2016 possono telefonare allo 06 36718005 il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 17.30, oppure scrivere all’indirizzo email ricostruzionesisma@cittadinanzattiva.it per chiedere:
- Quali sono le agevolazioni tariffarie per luce, gas e acqua dedicate alle case inagibili (sono state prorogate a tutto il 2021 ma come abbiamo spiegato su Repubblica, non sono più “a pioggia”);
- in cosa consistono il sismabonus e gli ecobonus;
- informazioni sulla ricostruzione privata;
- informazioni sui rimborsi Cas, ovvero i contributi che lo Stato eroga per chi ha una casa inagibile e si trova una sistemazione autonoma;
- aggiornamenti sulle case e sulle scuole inagibili.
L’iniziativa è il frutto di un accordo tra Cittadinanzattiva, ActionAid e il Commissario straordinario per la ricostruzione, che ora è Giovanni Legnini. Il progetto si chiama “Si. Parte – PercorSI di PARTEcipazione comunitaria per la ricostruzione” e il principale obiettivo è quello di coinvolgere di più i cittadini e le associazioni nel complicato processo per tornare alla normalità, ma anche di aiutare le persone a superare le barriere burocratiche, con le quali combattono ormai da oltre cinque anni.
Del resto Cittadinanzattiva conosce bene i problemi e le priorità dei cittadini del centro Italia colpiti dal terremoto. Alcuni mesi fa l’associazione condusse un’indagine online dalla quale emersero diversi problemi. Il più grave: 8 su 10 lamentavano di non aver ricevuto il contributo per la ricostruzione privata e la quasi totalità (il 94%) che gli interventi di efficientamento previsti per il proprio immobile non erano ancora stati realizzati.
È emersa poi una scarsa conoscenza delle misure a sostegno di chi ha subìto il terremoto: uno su tre non sapeva che era stata concessa la proroga della sospensione di mutui e finanziamenti; il 24% non sapeva delle agevolazioni per le utenze di luce, gas e acqua; il 40% dichiara di avere una rete Internet assente o a singhiozzo nella propria zona.
Poi ci sono i problemi indiretti: il 64% degli intervistati da Cittadinanzattiva lamenta un peggioramento dell’offerta di servizi sanitari dopo il terremoto sisma. I disagi sono causati soprattutto dalla chiusura di ospedali, strutture sanitarie, servizi territoriali. La conseguenza è che, per fare esami di routine, bisogna usare l’auto e percorrere diversi chilometri, oltretutto in zone montuose dove la viabilità è già difficile normalmente.
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