In questi anni è stato sorprendente osservare quante insidie
possano nascondersi dietro le procedure necessarie per accedere
alle agevolazioni edilizie. Procedure non solo tecniche ma anche
fiscali, all’interno delle quali gli operatori hanno imparato, più
o meno, a destreggiarsi applicandole agli infiniti casi che
l’edilizia ogni volta riserva.
Lasciando per un attimo da parte le questioni interpretative
ricavabili dalla prassi dell’Agenzia delle Entrate, a volte
complesse e contraddittorie, risulta ancor più sorprendente
osservare che ancora oggi le suddette procedure non sono del tutto
chiare, neanche quelle basilari imposte dai decreti.
Il quesito
Ho ristrutturato la mia casa, una villetta a due piani,
eseguendo opere di miglioramento sismico consistenti nel
rifacimento della copertura e nel rinforzo di alcuni solai, per
circa 100.000 euro. Un “semplice” caso di Super-sismabonus 110%,
fra i tanti che, immagino, le vengono sottoposti ogni
giorno.
Mi trovo però in una situazione particolare.
I lavori sono finiti e sono andati bene, essendomi affidato
a una ditta che è riuscita a realizzare le opere in appena tre
mesi.
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