Rientrato l’allarme smog per la città di Alessandria dopo gli ultimi controlli di Arpa, restano però le preoccupazioni per l’andamento climatico anomalo con assenza di vento e un inverno senza precipitazioni significative: sul territorio provinciale non piove da settimane ed è allarme siccità con fiumi e corsi d’acqua “svuotati”.
L’anomalia climatica è evidente dalla situazione del fiume Po che ha portate praticamente dimezzate rispetto al mese di gennaio dello scorso anno, facendo registrare il dato più basso degli ultimi 16 anni secondo l’Anbi.
“Una condizione di magra invernale che riguarda i fiumi e i corsi d’acqua della provincia alessandrina – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. A preoccupare è anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico ed il cui valore fa registrare sul territorio un -57.6%. Sono gli effetti di un andamento climatico anomalo che condiziona la vita sia in città, con l’innalzamento dei livelli di inquinamento, sia nelle campagne dove, con la ripresa vegetativa, per le coltivazioni l’acqua sarà indispensabile”.
Una tendenza destinata ad accentuarsi che influenza anche i microclimi urbani con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli alessandrini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’: prioritario, quindi, intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori.
“Con l’Italia che dispone di appena 31 metri quadrati di verde urbano per abitante è strategico puntare su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. L’obiettivo è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili”.
A provocare lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono in modo rilevante e a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi.
In questo contesto la piantumazione di nuovi alberi e la crescita del verde viene favorita dalla proroga del bonus verde prevista dalla manovra di bilancio che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici.
Un obiettivo in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi.
Il bonus prevede una detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni (giardini, terrazze), per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili.
Un intervento strutturale che favorisce nelle città la diffusione del verde pubblico e privato considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica (CO2) all’anno.
Pubblicità
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.