Il decreto Sostegni bis ottiene la fiducia al Senato e diventa legge, portando con sé oltre 40 miliardi di interventi a favore dell’economia danneggiata dal Covid. Le misure messe a punto dal governo vanno dai nuovi contributi a fondo perduto, strutturati su tre diversi binari, alle indennità per gli stagionali, dal rifinanziamento del reddito di emergenza ai fondi per le partite Iva e al rafforzamento del bonus prima casa a favore dei giovani under 36. Ma il Parlamento, prima con un esame approfondito alla Camera poi blindato a Palazzo Madama, è intervenuto con una serie di modifiche, dagli ecoincentivi ai contratti a termine. Le novità sono state inserite subito dopo la mediazione di Mario Draghi sul nodo licenziamenti e l’assorbimento nel provvedimento anche delle altre norme contenute nel decreto del primo luglio.
BLOCCO LICENZIAMENTI SELETTIVO – Dopo le accelerazioni, le retromarce e le polemiche con i sindacati e nella maggioranza, lo sblocco dei licenziamenti resta ma non per il tessile e i settori collegati. Prolungata di conseguenza anche la Cig Covid. STOP AL CASHBACK – Anche in questo caso non senza polemiche, il programma anti-contante nato sotto il governo Conte viene sospeso fino al 31 dicembre 2021.
SI AMPLIA LA PLATEA DEI CONTRIBUTI, AUMENTANO GLI AIUTI – La soglia di fatturato per accedere ai contributi a fondo perduto sale da 10 a 15 milioni di euro. Aumentano di 40 milioni i sostegni per le attività obbligate a chiudere. Aiuti aggiuntivi arrivano al wedding, al settore degli eventi, alle mense e alle concerie. Viene creato un fondo da 100 milioni per la ristorazione collettiva, altri 50 milioni andranno al settore fiere e 60 milioni al Terzo settore. Per la montagna arrivano 30 milioni da destinare alla sicurezza e all’innovazione tecnologica di piste da sci e impianti di risalita. TORNANO GLI INCENTIVI AUTO, ANCHE SULL’USATO – Sono stanziati 350 milioni per l’ecobonus auto, prorogato al 31 dicembre 2021. Gli aiuti vanno anche alle auto usate Euro 6 con contestuale rottamazione.
PIU’ SEMPLICI I CONTRATTI A TERMINE FINO A 24 MESI – La durata del tempo determinato sarà più flessibile ma solo fino al 30 settembre 2022. Alle causali per la proroga fino a 24 mesi vengono aggiunte anche ‘specifiche esigenze previste dai contratti collettivi’.
SLITTANO CARTELLE E RATE DELLA ROTTAMAZIONE – Vengono rinviate le scadenze della rottamazione ter e del Saldo e stralcio. Quelle del 28 febbraio e del 31 marzo 2020 slittano al 31 luglio 2021 (2 agosto primo giorno feriale); quella del 31 maggio 2020 al 31 agosto 2021; quella del 31 luglio 2020 al 30 settembre 2021. Quella del 30 novembre 2020 al 31 ottobre 2021; infine quelle del 28 febbraio, 31 marzo, 31 maggio e 31 luglio 2021 slittano al 30 novembre 2021. Spostata ancora in avanti la sospensione delle cartelle, dal 30 giugno al 31 agosto.
PIU’ TEMPO PER GLI ACCONTI DELLE PARTITE IVA – Per i 4,3 milioni di partite Iva soggette agli ISA il saldo e il primo acconto delle imposte dirette e dell’Irap in scadenza il 30 giugno slittano al 31 agosto, con ulteriore proroga al 15 settembre senza alcuna maggiorazione.
STOP IMU – Niente seconda rata Imu a dicembre per i 100mila proprietari di immobili bloccati dalla sospensione degli sfratti. L’acconto del 16 giugno sarà restituito come credito di imposta.
NUOVA SALVA COMUNI – Per salvare dal default oltre 800 comuni, si prevede la possibilità di ripianare l’extra deficit in dieci anni anche grazie ad altri 160 milioni aggiuntivi rispetto ai 500 già stanziati dal decreto.
PIU’ INSEGNANTI NELLA SCUOLA – Vengono stanziati altri 400 milioni per rinnovare, anche nel 2021-2022, l’organico aggiuntivo Covid della scuola. I docenti dovranno essere utilizzati per attività di recupero dopo la Dad. Previsto uno stanziamento di 10 milioni per il 2021 per favorire l’accesso ai servizi psicologici delle fasce più deboli della popolazione, con priorità per i pazienti oncologici e per il supporto dei ragazzi in età scolare.
LABORATORI ANTI-COVID – Viene prevista una nuova rete di laboratori per sequenziare la malattia e scoprire nuove varianti. Sarà coordinata dall’Iss con un primo finanziamento di 10 milioni.
STOP AL CARO-MATERIE PRIME – Per fronteggiare gli aumenti eccezionali di alcuni materiali, il Mims monitorerà i prezzi negli appalti pubblici e, in caso di oscillazioni superiori all’8%, si procederà a compensazioni a favore delle imprese con uno stanziamento da 100 milioni di euro.
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